Fasci del Mercato coperto: per fortuna che c'è ancora l'ANPI
Per fortuna che c'è l'ANPI, possiamo dirlo, consegnando il giusto valore del merito all'impegno della delegazione provinciale di Perugia per la storia dei "fasci" al mercato Coperto.
Tra tanti che hanno scritto comunicati stampa, che hanno soffiato parole nel mucchio, l'ANPI ha preso carta e penna e ha chiesto due incontri, uno con il Comune e uno con la Soprintendenza ABAP.
Il Comune ha risposto: Si è svolto il previsto incontro tra l’Amministrazione Comunale di Perugia, nelle persone del sindaco Romizi e degli assessori Scoccia, Varasano e Giottoli, e la segreteria provinciale ANPI in merito ai fasci littori del mercato coperto.
Nel corso dell’incontro l’amministrazione ha convenuto sull’esigenza di prendere provvedimenti in merito ed ha unanimemente manifestato la volontà di procedere in direzione di trovare il modo più adeguato per ribadire, anche in questa vicenda, la tradizione democratica della comunità perugina.
L’Anpi, riportando anche la volontà espressa da tutte le organizzazioni ed associazioni aderenti alla “Rete 10 dicembre", ha rinnovato la richiesta di coprire i simboli del regime fascista nel pieno rispetto della storia della Città. La discussione si è quindi sviluppata sulle varie ipotesi, compatibili con le norme vigenti, possibili per perseguire tale obiettivo.
Il sindaco Romizi ha manifestato l’intenzione di costituire a tal fine una commissione consiliare, aperta ad associazioni ed esperti, al fine di trovare soluzioni adeguate e condivise.
L’ANPI, preso atto positivamente delle intenzioni dell’amministrazione, ha dato la sua disponibilità a seguire questo percorso.
L’ANPI rimane inoltre in attesa di poter tenere l’incontro, richiesto da tempo, con la Soprintendenza ABAP.
La buona volontà c'è, ammettiamolo e l'impegno di andare a fondo dell'ANPI pure. Occorrerà tempo e pazienza ma alla fine prevarranno le ragioni che L'ANPI, a nome di tutte le associazioni, contrarie a quella formella restaurata, sta portando avanti, senza mollare di un millimetro.
Comunicati stampa e impegni sulla carta non fanno sugo, diceva il mio vecchio direttore, occorre impegno e stategia da partigiano per vincere la battaglia. In questa vicenza, tanti avrebbero potuto fare di più e non lo hanno fatto, tanti potevano chiedere incontri e discussioni intorno al tavolo, ma hanno preferito la visibilità dei comunicati stampa. Della serie, scritto, inviato e consegnato, il mio lavoro l'ho fatto. Amen.
Potevamo tutti fare di più e chiedere all'amministrazione comunale la vera storia di quella formella, la piastrella come la chiamano alcuni di destra.
Per fare un quadro migliore occorre tornare indietro nel tempo, ai lavori infiniti per il Mercato Coperto, annuciati da Locchi, iniziati da Boccali e portati avanti (non ancora conclusi) dal giovane Romizi. E pensare che in due anni lo avevano costruito, quando c'era Lui e le ultime due giunte di centro destra poco hanno ripreso dalla capacità e dalla solerzia di Lui, tra promesse del lo finiremo, lanci di app e proclami: lo finiremo, come finiremo il progetto Fontivegge, come stravolgeremo Perugia con l'acquisto dei magazzini FS per fare la Silicon Valley Umbra, come San Francesco al Prato, come gli Arconi...
Già perchè la storia della piastrella è tutta da raccontare e tutta da decifrare: nel 2016 e nel 2018 quando il buon assessore Fioroni portò la delegazione degli sponsor istituzionali a visitare i lavori, come vedete dalla fotografia, la piastrella del fascio non c'era. Vi era solamente quella del grifo. E la piastrella che faceva pari e patta in epoca lontana? Era stata rimossa o semplicemente coperta dalla calcina cone suppone il Segretario del PD Bori? Oppure era nascosta in qualche magazzino o era già stata inviata al restauro? Prima la piastrella e dopo il Grifo?
La foto è emblematica se si confronta con lo stato attuale: Grifo e piastrella sono unite insieme incavate e non sporgenti. sarebbe curioso sapere come sia saltata fuori la piastrella, se scalpellando o togliendo la vecchia calcina, quanto sia costato il restauro e chi lo ha ordinato e con quali fondi, quando è stata ritrovate e alla fine restituita nel suo fulgore alla visione della cittadinanza intera.
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