di Giuseppe Castellini
Se non sbaglio questa è la prima volta, nella storia della Repubblica, in cui il 'partito' dei non votanti supera quello del partito più votato (astensione 36,09%, Fratelli d'Italia 26%). In più, con una legge elettorale che definire scandalosa è dire poco (per capirci, quella voluta da Renzi ed elaborata da Rosato, da cui il nome Rosatellum e con cui si è votato per il Parlamento nel 2018 e 2022), studiata come un menu turistico a prezzo fisso che restringe al massimo la libertà di espressione dei cittadini. E forse il boom dell'astensione (oltre 5 milioni di cittadini in più questa volta, rispetto alle precedenti elezioni del 2018, non si sono recati al voto, dopo che già oltre 2 milioni nel 2018 avevano disertato le urne rispetto alle elezioni del 2013) ha una delle cause proprio in questa legge elettorale scandalosa.
Così, parafrasando la famosa espressione usata da Abraham Lincoln nel discorso di Gettysburg ("... che l’idea di un governo del popolo, dal popolo, per il popolo, non abbia a perire dalla terra"), noi italiani possiamo dire con orgogliosa fierezza, maschia baldanza e certi dei nostri immancabili destini che d'altronde da oltre 20 anni si stanno avverando e che assegnano al Paese tutto ciò che merita, che siamo diventati una "Repubblica dell'oligarchia, dall'oligarchia, per l'oligarchia".
 

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