PERUGIA - Due dei principali competitor, delle prossime elezioni comunali a Perugia, centro destra e  Pd e mini o immaginarie forze a lui di complemento, hanno annunciato le loro candidature a sindaco; ne sono spuntate di nuove, di iniziativa personale, simpatiche quanto improbabili, il M5S tace, ma loro vanno  in Italia col vento in poppa. La sinistra é silente e assente. Eppure sotto traccia e ignorato dalle cronache dei media, di movimento ce n'é tanto, forse troppo, tant'é che lo scarso interesse popolare nei loro confronti, piú che dalla faziositá dell'informazione, é determinata dalla confusione e incertezza politica che vi regnano, dai conflitti tignosi e irriducibili che li stringono e, conseguentemente, dalla insormontabile negazione del mettersi insieme.

Il numero delle sigle é tendente all'infinito. Ne volete un elenco? C'é Rc, Si, MDP, Liberi e uguali, Potere al popolo, lista Tsipras, il movimento di Varufakis, Possibile, il Pci e i comunisti di Rizzo (chiedo scusa se ne dimentico qualcuno, sic!). Contasse il numero dei partiti, avrebbero il cento per cento. Quanto valgono elettoralmente presi uno a uno? Niente. E, insieme, quelli almeno un pó piú affini tra loro? Forse un pó meno di niente.. Soprattutto se si dessero dei programmi giusti e incisivi. Perché non provare a costruire una coalizione di carattere civico politico che avrebbe la possibilitá (e su questo dovrebbe giocare le sue carte) di presentarsi come l'unica voce diversa di fronte alla sostanziale omologazione del dibattito e dei programmi delle altre formazioni? Quale trauma ha vissuto la cittá nel passaggio da Boccali a Romizi? Nessuno. E quale differenza esiste tra i rispettivi progetti fùturi di una illusoria cittá post moderna, senza industria, tutta cemento, grande distribuzione, servizi, precarietá, bassi salari e peggiore qualitá della vita? L'integralismo del Pd, una sorta di incancellabile reminescena di quello del Pci (con la differenza che quello era a nobili fini) esorta adesso tutti i militanti della sinistra a unirsi per "riconquistare" la cittá e accusa di diserzione e collusione col "nemico" chi non ci sta. Strano modo di vedere le cose. Riconquistare Perugia per chi? Per rianimare i sistemi di potere dei vecchi marpioni del Pd o i progetti iperliberisti dei giovani dirigenti?

Perugia ha bisogno di un nuovo modello di sviluppo urbano.; meno cemento e centri commerciali e più socialitá e integrazione. Può esserne il NO all'IKEA il simbolo e la bandiera? La sinistra intorno a questa idea potrebbe riunificarsi o allearsi. Incapperá in una sconfitta bruciante? Almeno, avrá combattuto.

Leonardo Caponi

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