Domani 27 ottobre l’aula del Senato si pronuncerà sulla richiesta di non passaggio alla discussione degli articoli. Il nostro appello alla Presidente del Senato ed alle senatrici ed ai senatori è di votare a scrutinio palese, ovvero di non sottrarsi alla discussione ed alla responsabilità di dare finalmente al Paese una norma di civiltà presente in tutta Europa.
La ripresa dei lavori sul ddl Zan trova il movimento unito nel ribadire che nessuna ulteriore modifica o compromesso è più accettabile. Di chi ha paura la politica?
Chiediamo a tutte le senatrici ed i senatori, di ogni schieramento di non escludere proprio le migliaia di persone transgender, non binarie, che sono fra le più esposte alla violenza. Questo è quel che avverrebbe togliendo dalla legge l’espressione “identità di genere”. Inserire “omofobia e transfobia”, come propongono alcuni, renderebbe inoltre la legge inefficace, a rischio di incostituzionalità, rendendola incompatibile con gli attuali 604 bis e ter, il dispositivo dell’ex Legge Mancino-Reale. Chiediamo inoltre di mantenere in tutte le scuole la celebrazione della giornata del 17 maggio, che si celebra da anni in tutta Europa ed è un presidio minimale di educazione al rispetto e alla diversità.
Questa legge tutela persone in carne ed ossa, le persone LGBTQIA+, tutte le donne, le persone disabili, nonchè chiunque possa essere considerato “diverso” ed essere bersaglio dell’odio motivato da sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere, disabilità  
Non ha quindi senso inseguire ulteriori improbabili compromessi privi di ogni garanzia politica con chi non ha mai voluto questa proposta di legge.
Chiediamo a tutti coloro che si erano espressi favorevolmente alla Camera di rispettare gli impegni presi e a coloro che si erano opposti di riconsiderare il loro voto. La nostra società è ormai più avanti della nostra classe dirigente ed ha dimostrato di essere lontana dall’estremismo dei movimenti omofobi e oscurantisti. La maggior parte della popolazione è favorevole all’approvazione di questa legge e ha capito che non toglie diritti e libertà a nessuna persona, ma aggiunge tutele necessarie integrando le norme che già puniscono l’odio razziale, etnico, nazionale e religioso.

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