La Russa è un crash test di fascismo continuo. Ogni giorno prova a vedere se si può spingere un po' più in là, quale grado di fascismo aggiungere alla dose di fascismo a cui era arrivato il giorno prima. È una pratica comune, dentro Fratelli d'Italia - qualcuno, tipo Lollobrigida, prova ad aggiornarsi evocando per esempio cazzate come la sostituzione etnica -, ma lui ne è il campione, perché La Russa è La Russa, e perché La Russa è la seconda carica dello Stato. Raramente, stante la compiacenza dei grandi commentatori verso il potere e l'inanità del Quirinale, questi crash test falliscono, e infatti La Russa sta finendo le idee, anche perché le idee su cui si basano i fascisti, soprattutto quelli della vecchia guardia come lui, sono due o tre in tutto. Festeggiare il 25 aprile a Praga nel ricordo di Jan Palach è situazionismo puro, ma nasce in un contesto, internazionale e interno, ben preciso, e allo stesso tempo molto gretto e raffazzonato, il tipo di contesto ideale per ogni esercizio di fascismo, che conferirà al gesto una certa indiscutibile efficacia. La Russa starà pensando a come trascorrere il suo primo 25 aprile da presidente del Senato dal momento in cui ha avuto la certezza di diventarlo. Forse questa buffonata di Palach gli è venuta in mente da mesi. Lo immagino gongolante al pensiero del colpo di genio. Riesco a immaginare meno, per ora, il modo in cui prima o poi la pagherà, ma non ho grandi dubbi sul fatto che succederà. Senza violenza, naturalmente. Nonostante tutto continuo a confidare nelle risorse e negli strumenti dello Stato di diritto e della democrazia liberale, per quanto a basso funzionamento, che l'Italia uscita vincente dalla guerra contro il fascismo bene o male si suppone ancora sia.
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22Stefano Vinti e altri 21
 

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