La COP 28 di Dubai, è piena di gattopardi.
Si apre negli Emirati Arabi la più importante delle conferenze ONU sul clima. A fare da padrone di casa il Sultan Al Jaber, capo dell'azienda petrolifera di stato. A 8 anni dagli accordi di Parigi gli impegni climatici presi dai Paesi sono del tutto insignificanti e disattesi dai padroni della terra al servizio del profitto. Il riscaldamento globale, in assenza di un radicale cambio di rotta, potrebbe arrivare fino a 3°C, e sarebbe il disastro. Le lobby del petrolio a livello globale piuttosto che sulla riduzione della produzione puntano sulla tecnologia per catturare CO2, e questa sarebbe la 'compensazione', anche triplicato le rinnovabili entro il 2030 (tutto da verificare). Quindi, l'esito della conferenza sembra già scritto: i fossili non si discutono, mentre sulle rinnovabili fioccheranno impegni e belle promesse.
 

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