"La chiusura di Palazzo della Penna è il simbolo oggi della deflagrazione culturale in cui ormai versa la città di Perugia". Non usa mezzi termini Francesca Pasquino, responsabile Cultura del Pd comunale nonché segretaria del circolo del Pd di Perugia centro commentando la notizia che da qualche giorno occupa le pagine dei giornali. 
"È facile percepire - sottolinea Pasquino - l’affievolimento della tensione verso la condizione di città colta a vocazione internazionale, chiaramente desumibile da una serie di fatti dalla lettura incontestabile. A fronte di roboanti dichiarazioni d’intenti e luccicanti conferenze stampa, la mancanza di una visione politico/culturale ha generato unicamente grandi vuoti: alle situazioni critiche del Turreno, di San Francesco al Prato, della Biblioteca Augusta e del Post-Officina della scienza e tecnologia, oggi si aggiunge quella relativa alla chiusura del Museo Civico Palazzo della Penna, della Cappella di San Severo e del Complesso templare di San Bevignate (da poco ristrutturato). L’intero circuito museale comunale, già notevolmente ridimensionato rispetto al passato, sospende le attività nel periodo di picco turistico estivo. Ma tale passaggio non può non può che essere letto come la conclusione di un triste percorso di ridimensionamenti e perdita di ruolo. Sempre meno, sempre peggio, come accaduto al biglietto integrato di Perugia Città Museo. Per non parlare delle Officine di Via Fratti, chiuse, del Cassero di Porta Sant’Angelo, chiuso, della Biblioteca di Villa Urbani, chiusa. C’è poco da dire, se non prendere atto del fallimento di un’amministrazione che sulla cultura evidentemente non punta o che, comunque, si palesa non in grado di portare a conclusione progetti e programmi. Evidenziamo come siano ormai quasi dieci anni che il centro destra governa: dieci anni. La continua rincorsa all'emergenza denota - ha sottolineato la responsabile Cultura del Pd di Perugia - sostanzialmente la totale assenza di una programmazione articolata e strategica che parta da una progettualità di qualità. E non risolveremo i problemi quindi affidando l'incarico della gestione a qualcun'altro senza avere un'idea delle politiche culturali, senza una visione del futuro della città, una visione capace di puntare alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico, votata al tempo stesso alla contemporaneità. 
Come Partito Democratico della città di Perugia - ha proseguito Francesca Pasquino - riteniamo necessario riaprire un dibattito su come cultura e saperi possano contribuire a (ri)definire un progetto di città ricca, aperta, internazionale, accogliente e vincente. Ci faremo portatori dell’avvio di un confronto con cittadini, Università, associazioni, operatori, per capire come la storica vocazione ad essere città colta e dei saperi possa essere declinata in questi tempi complicati e competitivi".
 

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