Elio Clero Bertoldi
 

PERUGIA - Anche Grosseto ha per emblema un Grifone e dunque il match di domenica può essere considerato una sorta di derby. I puntini sulle i, comunque, risultano indispensabili, perché il grifone perugino e quello grossetano, sebbene tutti e due mostrino orgogliosamente la loro mascolinità (in genere in araldica il grifone e' femmina, tranne nella tradizione inglese), vantano notevoli diversità. Intanto lo scudo ha forme dissimili: di foggia francese antico quello di Perugia, di tipo francese moderno quello grossetano.

 

Tutti e due gli animali vengono rappresentati  in posizione rampante e dunque aggressiva e, grosso modo con gli stessi colori (vermiglio e argento), ma Il grifo della città maremmana impugna una spada, quello perugino porta  in testa una corona d'oro a tre punte. Nella mitologia questo animale - metà leone (forza) e metà aquila (intelligenza) - veniva considerato un simbolo di potere in terra e in cielo e rappresentava la forza, la fierezza, l'eleganza.

 

Al tempo degli Etruschi accompagnava le anime dei  morti nell'aldilà (psicopompo) e per questo veniva rappresentato nelle tombe, nelle urne, nei sarcofagi (nel nostro territorio ne e' stato trovato uno del VI secolo aC).

 

Il mito greco lo considerava custode di tesori e cavalcato dagli dei. In epoca medioevale fu anche simbolo della figura di Cristo. Dante, nella Divina Commedia,  pone un grifone al timone del carro nella processione del paradiso terrestre.

I calciatori del Perugia dovranno essere ben consci del significato dello scudetto che recano sul petto e dovranno far di tutto per far primeggiare quel grifone, che non a caso, reca la corona d'oro, segno di alta nobiltà e di vittoria.

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