“Dalle sei alle otto ore in fila per fare un tampone, chiusi in auto e senza toilette: questa è la condizione incivile che hanno dovuto subire ieri, presso il drive through di Città di Castello, centinaia di cittadini, tra cui donne incinta e molti bambini che erano in attesa di rientrare a scuola”. È quanto denuncia in una nota il consigliere regionale Michele Bettarelli (Pd - vicepresidente dell’Assemblea legislativa) che, in proposito, annuncia un’interrogazione urgente in cui chiede alla Giunta quali siano state “le cause che hanno portato a queste file interminabili, se sia intenzionata a potenziare o attivare un altro drive through nell’AltoTevere e se s’intende assumere personale da destinare a questo importante servizio".

“Ciò che ci è stato segnalato da più parti in queste ore - sottolinea Bettarelli - testimonia come, troppo spesso, la Regione non sia più in grado di assicurare un’organizzazione degna di un paese civile. Sono ormai settimane che gli stessi problemi si ripropongono, a più riprese, in tutto il territorio regionale. E questo è inaccettabile. Le code chilometriche ritratte a Perugia ormai diverse settimane fa e riprese da tutti i media nazionali, non sono bastate all’assessore Coletto per spingerlo a rimodulare e potenziare il sistema pubblico di screening, che, in Umbria, è ormai allo sbando nonostante l’impegno straordinario degli operatori della sanità”.

“Il caso di Città di Castello - prosegue - conferma ormai l’incapacità strutturale di questa Giunta regionale a porre rimedio ai veri problemi dei cittadini, così come a dare risposte adeguate agli operatori sanitari sottoposti da mesi a turni massacranti. Il caso del drive through di Città di Castello ha svelato come la mancata attivazione di corsie preferenziali per disabili, donne in gravidanza e bambini, più volte richiesta e mai realizzata neppure in previsione della riapertura delle scuole, unita alla carenza di personale medico e infermieristico, può creare disagi enormi e portare le strutture pubbliche al collasso e i cittadini all’esasperazione”.

“È assolutamente necessario - conclude Bettarelli - aumentare la dotazione di strutture pubbliche di screening e di vaccinazione a disposizione del territorio dell’Alto Tevere così da prevenire anche situazioni indecorose come questa, non degne di un paese civile, tanto più in un momento di assoluta emergenza come questo”.

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