Berlusconi, Conte e l'equilibrio politico (di Stefano Vinti)
LA MORTE DI BERLUSCONI , LA MANIFESTAZIONE DI CONTE
ED NUOVO EQUILIBRIO POLITICO IN ITALIA
Questa settimana sono accaduti due eventi fondamentali nella vita politica italiana, eventi che anche se apparentemente staccati tra loro segnano un punto di svolta e di rottura rispetto alla situazione attuale.
Il primo è senza dubbio la morte di Silvio Berlusconi.
La sua morte sancisce la fine dell'anomalia ''Berlusconiana'' nella destra italiana, anomalia non tanto legata ai suoi comportamenti folkloristici e grotteschi (olgettine, barzellette e battute varie), quanto piuttosto ad una incapacità dell' establishment della destra e sopratutto del grande capitale europeo a ''controllare'' tale anomalia, che riusciva ad esprimere, anche se in modo sconclusionato ed inconcludente posizioni completamente agli opposti rispetto alle politica estera, (Guerra in Ucraina, amicizia con Putin e Gheddafi etc.etc.), posizioni tanto forti quanto velleitarie visto che alla fine Forza Italia non ha mai fatto mancare il proprio appoggio ai peggiori governi tecnici (Monti e Draghi) e politici (Meloni) che sono stati completamente proni all'UE , alla BCE, alla NATO ed agli USA.
Ma tale anomalia era, anche se inutile, insopportabile perché mostrava che esisteva un altro punto di vista anche all'interno del ''sistema'', sistema che quindi ne usciva logorato nella sua compattezza e nella sua credibilità davanti alle opinioni pubbliche europee, ora con la dipartita di Silvio Berlusconi questa anomalia andrà risolvendosi e porterà la destra italiana ad essere inserita stabilmente all'interno del ''sistema'' eliminata del tutto ogni capacità di critica rispetto ai padroni Americani ed ai banchieri europei (le posizioni della Meloni sulla guerra e sull'UE ne sono la prova).
Insomma una normalizzazione della destra italiana, destinata a non essere più riconosciuta a livello europeo come post-fascista ma inserita ed accettata a pieno da tutta l'elite della classe dirigente europea.
Non è da escludere per questo che entro un paio di anni Fratelli D'Italia ed altri pezzi di destra daranno vita ad un Partito più grande, togliendo qualche riferimento identitario (vedi la fiamma nel simbolo), con quel che resta di Forza Italia, Renzi (che entrerà sicuramente in maggioranza) e la parte ''Giorgettiana'' della Lega che daranno vita alla parte ''moderata'' della coalizione.
Inoltre con la morte di Berlusconi finalmente la Meloni potrà agire senza grandi competitor all'interno del centrodestra e questo produrrà inevitabilmente una legge elettorale di stampo leaderistico, personalistico ed ultra maggioritario (una simil-legge come quella dei Sindaci oppure un maggioritario di stampo francese o peggio anglosassone).
Dall'altra parte questo scenario sta producendo e produrrà cambiamenti radicali anche a sinistra.
La manifestazione contro il precariato di Conte dimostra che se si spinge sui temi c'e' la possibilità di battere questa destra classista, asservita agli USA ed al grande capitale, ma per far questo ci deve essere un cambiamento radicale delle parole d'ordine del centrosinistra.
Conte questo l'ha capito bene e sta iniziando a farlo (salario minimo, lotta al precariato, contrarietà alle armi all'Ucraina) alla grande.
Per riorganizzarsi in questo nuovo scenario sarà necessario responsabilizzare l'area di sinistra (Sinistra Italiana-Verdi e Unione Popolare), questo per due motivi, il primo è quello di lavorare affinché il Movimento Cinque Stelle entri stabilmente all'interno di una delle grandi famiglie europee cioè o i Verdi o la ''Sinistra Europea'' (naturalmente preferirei fosse il gruppo ''La Sinistra'' ) in modo da ''bloccare'' alcune contraddizioni ancora esistenti nel Movimento, il secondo è quello di fare asse con il Movimento e sopratutto con Giuseppe Conte, che nonostante tutto sembra essere l'unico leader in grado di parlare alla massa dell'elettorato degli sfruttati (lavoratori, disoccupati e precari) e competere con la Meloni sia in termini politici che comunicativi, nel tentativo di ''blindare'' il centrosinistra su alcuni temi che Sinistra e Movimento Cinque Stelle hanno in comune, che sono oltre alle già citate politiche sociali i temi che riguardano la politica estera e quindi lo STOP alle armi all'Ucraina, l'apertura ai commerci ed alle relazioni con i BRICS, il superamento del mondo unipolare voluto dagli USA.
In questo quadro resta aperta la questione del PD, ossia della forza più grande e radicata di quello che per milioni di italiani è ancora la sinistra, ma che nel contento è anche un Partito che ormai è vicino all'implosione, visto che di fatto la Schlein ed i riformisti non sono d'accordo praticamente su nulla e che la partecipazione della Segretaria delle primarie alla manifestazione di sabato 17 giugno rappresenta una forzatura rispetto alle discussioni interne del Partito Democratico che difficilmente potrà essere risanata.
Allora che fare ?
Ancora una volta il ruolo della sinistra è cruciale, non basta più ''unire'' la sinistra radicale in un unico progetto , è necessario come indicato prima che questo progetto sia attivo nella costruzione di una alternativa larga , di massa , maggioritaria e di governo, occorre quindi portare avanti l'asse con Conte ed i Cinque Stelle al fine di puntellare il PD sui temi divisivi, appoggiando chi è vicino all'attuale Segretaria ed allontanando centristi ed i riformisti, favorendo dunque la nascita di coalizioni a guida ''radicale'' prima sui territori e poi anche a livello nazionale.
Questo sarebbe la vera novità nel panorama politico italiano degli ultimi trent'anni , la nascita di una coalizione finalmente sbilanciata a sinistra sui temi sociali e sulla politica estera, una coalizione alla spagnola che sposterebbe tutto l'asse politico a sinistra , fatto epocale dopo anni di batoste per la nostra area e per la nostra gente.
Nel mentre qualcuno potrebbe dire che il PD non potrebbe tollerare questa situazione e rischierebbe di spaccarsi o addirittura sciogliersi dando vita a due Partiti uno di stampo socialdemocratico, inserito in questo centrosinistra ed uno simil calendiano che sicuramente abbandonerebbe in fretta e furia questo campo (magari filtrando che Renzi e con la destra di governo), ebbene questo sarebbe lo scenario ideale che libererebbe la sinistra italiana dagli elementi centristi e dalle politiche antipopolari da cui è stata ed e infiltrata da anni.
Questa è la linea nel quale dovrebbe muoversi Rifondazione e Unione Popolare, superando alcune posizioni settarie che pur esistono al loro interno nella consapevolezza che se ci si muove bene ci sono enormi praterie da percorrere al di fuori dei nostri piccoli steccati.
E' ovvio che per fare questo occorre uno scatto in avanti, un superamento delle nostre discussioni ed una visione amplia e chiara sia dell'obiettivo da raggiungere sia del modo come raggiungerlo, ma questo è , dobbiamo tornare a giocare a tutto campo smettendo di rinchiuderci nella nostra piccola area di rigore mentre guardiamo quello che accade nella gran parte del terreno di gioco.
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