“E’ in arrivo la prima trance di fondi della Missione 6- Salute del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Le Regioni hanno ricevuto  la proposta di riparto del Governo, dettagliata per risorse, per obiettivi e tempistica di realizzazione degli interventi”. Ha dichiarato Nicola Preiti, coordinatore provinciale di Italia Viva Perugia. 

    “Siccome è prevista anche la sospensione e la revoca dei contributi in caso di mancato rispetto degli impegni, non c’è tempo da perdere - ha proseguito Preiti-  E purtroppo l’Umbria appare già in ritardo perché il PNRR regionale varato ad aprile risulta completamente avulso da quello nazionale. Si impone quindi il suo immediato adeguamento, per non perdere le risorse e garantire un futuro alla sanità dell’Umbria”.   

 

    Preiti ha poi ricordato che  “ la proposta nazionale fissa specifici interventi, nell’ambito della Missione 6,  per una spesa  complessiva di euro 8,042 MLD.  All’Umbria sarebbero assegnati oltre 108 Milioni di Euro così distribuiti, con arrotondamento: 

27 Mil. per realizzare 18 Case di Comunità; 1,5 Mil. per realizzare 9 Centrali Operative Territoriali (COT); 1,5 Mil. per l’informatizzazione, connessione aziendale e device; 13,4 Mil. per la costruzione di 5 Ospedali di Comunità; quasi 19,5 Mil. per la digitalizzazione dei Dipartimenti di Emergenza-urgenza (DEA). 16 Mil. per l’acquisto di grandi apparecchiature tecnologiche negli ospedali; 8,5  Mil. più 19,4 (del fondo PNC) per ristrutturazione con adeguamento alle norme sismiche degli ospedali; 0,46 Mil per garantire  quattro nuovi flussi informativi; 1,2 Mil. Per garantire la formazione ai sanitari”  

  

    “Ebbene, di fronte a questi obiettivi dettagliati con tanto di controlli semestrali, se si guarda il PNRR Regionale dell’Umbria, l’apprensione sorge spontanea – ha proseguito Preiti -

 

    Nel piano regionale non si rileva nessuna organicità progettuale, nessun disegno complessivo di riorganizzazione del sistema sanitario in coerenza con il PNRR nazionale, ma un calderone di vecchi (e spesso già falliti) progetti, con  uno sbilanciamento su allucinogene  spese edilizie e la mancanza del rilancio organizzativo e dei servizi del territorio.  E il Piano sanitario Regionale di cui tanto si parla, non può sostituire questa progettualità, ma dovrebbe integrarla. 

 

    Rimanendo ai progetti finanziati in questa prima trance – precisa il Coordinatore di Italia Viva Perugia- nel PNRR dell’Umbria, a voler essere ottimisti si possono rilevare (forse) 7 Case di Comunità, invece di 18 che è l’obiettivo nazionale per ottenere le risorse.  Si ritrova il progetto di 1 COT invece di 9.  L’adeguamento sismico è velleitario. L’informatizzazione è un generico buon proposito senza progetti definiti.   Della digitalizzazione dei DEA di I e II livello non se ne parla proprio. Le grandi apparecchiature da sostituire non sono definite. E si potrebbe continuare. 

 

    Ora, alla luce di ciò, è chiaro che se i progetti non saranno coerenti con quello nazionale saranno bocciati e quindi l’Umbria perderà risorse ed opportunità. Per la sanità sarebbe il declino definitivo. 

    Italia Viva chiede alla Giunta Regionale di aprire un confronto con tutte  le forze politiche e sociali della regione per adeguare immediatamente il PNRR regionale.

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