ANTIFASCISMO E TOPONOMASTICA di Mario Centini
La ricorrenza del 25 aprile impone una riflessione anche sulla toponomastica. L’amministrazione comunale di Grosseto, retta da una Giunta di centro-destra (l’assessore alla toponomastica è il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia) ha adottato il 30 gennaio una delibera con la quale si procede ad un cambio di denominazione di due strade trasverse di via della Pacificazione nazionale, da intitolare rispettivamente a Enrico Berlinguer e Giorgio Almirante. L’iniziativa è stata oggetto di interpellanza a risposta immediata in seno alla Prima Commissione della Camera da parte della deputata PD Bonafè in data 22 marzo. Il Presidente ha risposto il giorno dopo informando che la delibera non è stata ancora inoltrata al Prefetto cui spetta il potere autorizzatorio. La Bonafè ha replicato auspicando che il Prefetto tenga conto – nell’esercizio del suo potere – dello studio storico prodotto dall’Istituto grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea al fine di negare l’autorizzazione. Vedremo cosa succederà. La questione, come è intuibile, è piuttosto complessa. La legge attuale sulla toponomastica è piuttosto generica, pur prevedendo il parere delle Deputazioni di Storia Patria. Ma i mutamenti di denominazione sono stati finora scoraggiati dal Ministero dell’Interno in quanto provocano un disagio ai cittadini che sono costretti a modificare i documenti personali. In ogni caso debbono essere adeguatamente motivati sul piano storico e - in questo caso- non ci sono ragioni sufficienti per giustificare il mutamento. Grosseto è una provincia della Toscana, la regione teatro dell’eccidio nazi-fascista di Sant’Anna di Stazzema. Nel caso invece di nuove strade da intitolare la discrezionalità è più ampia. E’ opportuno, pertanto, prendere atto dei limiti della normativa vigente e cercare di porre rimedio sul piano legislativo. Una proposta di legge di alcuni deputati PD (AC 396 del 19 ottobre 2022) intende modificare la L. 1188/1927 introducendo il “divieto di intitolare strade, piazze e altri luoghi o edifici pubblici a esponenti del partito o dell’ideologia fascista”. Sarebbe un modo per rendere effettivo il divieto di ricostituzione sotto qualsiasi forma del partito fascista (XII disposizione finale della Costituzione e legge 645/1952). Ma difficilmente la proposta arriverà in Gazzetta Ufficiale in questa legislatura, dato che al Governo c’è proprio la forza politica che si ricollega idealmente a Giorgio Almirante. Mario Centini
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