12/11/2021 - 21:00
Le previsioni di crescita per il nostro Paese sono molto positive. Le imprese e i territori - come ha dimostrato anche l’Assemblea Nazionale dell’Anci a Parma - esprimono fiducia e voglia di misurarsi con le molteplici sfide del PNRR.
La lotta alla pandemia è ancora la prima misura di carattere economico che dobbiamo assumere. L’Europa è alle prese con la quarta ondata che sta colpendo in misura maggiore i Paesi in cui la campagna vaccinale è più indietro e le precauzioni meno rispettate. Se vogliamo che i numeri delle previsioni della crescita si trasformino in lavoro e ricchezza per le nostre aziende e per le famiglie, non possiamo permetterci, in Italia e in Europa, nuovi lockdown generalizzati.
Su questo la maggioranza che sostiene il Governo non può avere ambiguità. Non basta condannare le frange violente di chi manifesta contro green-pass e vaccini, cosa ovviamente necessaria. Bisogna essere proattivi, impegnarsi esplicitamente a sostegno della campagna vaccinale, schierarsi dalla parte della maggioranza, di quei cittadini, lavoratori, imprenditori che hanno scelto di vaccinarsi, indossare la mascherina, rispettare le norme igieniche. Solo così sarà possibile isolare la minoranza di irriducibili e convincere gli incerti a difendere la proria salute e quella degli altri vaccinandosi.
A destra in particolare Salvini deve dissipare ogni dubbio e dire da che parte sta.
La seconda priorità per il Paese è ovviamente l’attuazione nei tempi e nei modi previsti del PNRR che rappresenta per l’Italia, insieme ai programmi europei che le Regioni dovranno attuare nel prossimo futuro, la scommessa più importante e difficile. Più importante per la dimensione delle risorse e più difficile per i tempi assai stretti previsti da Next Generation EU. L’apparato pubblico, centrale e territoriale, chiamato a dare attuazione ai progetti del PNRR è per molte ragioni assai fragile ed è per questo indispensabile irrobustirlo sia in termini di quantita che di qualità. Progettare e realizzare le opere previste dal Piano di Ripresa e Resilienza richiede professionalità e rigore. Il grido d’allarme che viene da molti Enti Locali, principalmente del Mezzogiorno, richiede una risposta concreta in tempi molto rapidi.
Peraltro le ambizioni che noi abbiamo messo nel PNRR in termini di recupero della competitività, di innovazione, di sostenibilità e di superamento delle diseguaglianze (di genere, di generazione, di territorio) comportano anche uno sforzo di riforma non secondario e i nodi che stanno arrivando al pettine - dall’organizzazione della macchina pubblica alle regole della concorrenza, dalla riforma degli ammortizzatori sociali alla ridefinizione del reddito di cittadinanza, dal superamento dei sussidi dannosi per l’ambiente al sostegno alla transizione verso fonti di energia più pulite - non sono affatto semplici da sciogliere.
La straordinarietà della maggioranza che sostiene il Governo dovrebbe facilitare e non rendere più difficile trovare per ognuna di queste tematiche delle soluzioni equilibrate e condivise. Sarebbe da irresponsabili se alla complessità oggettiva di queste sfide la politica aggiungesse ulteriori elementi di incertezza.
Ecco perché penso faccia bene il Segretario del Pd e l’insieme del nostro gruppo dirigente a sottrarsi al chiacchiericcio di questi giorni attorno alla prossima scadenza della elezione del Presidente della Repubblica. In primo luogo per rispetto verso il Presidente Mattarella la cui guida autorevole e indiscussa è stata ed è indispensabile per uscire da una delle crisi più dure e complicate che il nostro Paese ha conosciuto. Ma anche per non indebolire l’azione del Presidente del Consiglio e del Governo che dovranno affrontare nei prossimi mesi tappe essenziali per l’attuazione del mandato che hanno ricevuto.
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