“Nonostante i cambiamenti socio culturali, nonostante la rincorsa verso il progresso, nonostante le normative, internazionali e nazionali, la violenza sulle donne rimane purtroppo un esecrabile fenomeno che sembra radicato nelle nostre società contemporanee”. A intervenire sul tema, in occasione del 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, è il consigliere regionale Lega Umbria, Paola Fioroni, vicepresidente Assemblea Legislativa.

“I numeri non ci confortano – spiega Fioroni - a livello nazionale sono più di 100 le vittime femminili uccise per mano di un uomo, oltre 650 le vittime di abusi accolte nei centri antiviolenza umbri e ancora oltre 900 le chiamate e dunque le richieste d’aiuto raccolte da telefono donna regionale. Mentre gli omicidi risultano in diminuzione, le vittime donne sono in aumento. Questa, peraltro, è solo la triste punta di un iceberg fatto di comportamenti abusanti e discriminazioni che mettono in discussione la salute, la vita e in generale i diritti della donna e dunque della persona. La pandemia ha peggiorato anche questa come distorsione del nostro sistema di convivenza sociale, soprattutto l’isolamento ha generato situazioni potenzialmente deflagranti e pericolose”.

“In Umbria – prosegue - la rete antiviolenza esiste e funziona, una rete che deve consolidarsi e serrare le sue fila implementando copertura territoriale e azioni, garantendo la formazione di operatrici e volontarie, progetti di accoglienza, protezione, sostegno ed inclusione di donne e bambini. Di fronte a questi dati non possiamo rimanere inerti. Come Lega abbiamo prodotto importanti iniziative su questo tema e siamo pronti a raccogliere le sfide che ci si pongono davanti. Nella riforma della legge sull’edilizia sociale residenziale e pubblica, per facilitare i processi di autonomia delle donne rese vittime abbiamo voluto riservare una quota di alloggi popolari proprio a questa fattispecie di fragilità, una novità importante, condivisa con il Centro pari opportunità, che da sempre svolge un ruolo centrale nel sistema regionale di sensibilizzazione, promozione ed empowerment della donna. Il PNRR ci offre inoltre nuove risorse per pensare alla parità di genere, il DEFR regionale contiene driver importanti per garantire il recupero del gap occupazionale regionale delle donne e la valorizzazione della maternità. Vogliamo ragionare nell’indirizzare le politiche per la famiglia su azioni che implementino l’attenzione alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro che troppo spesso penalizzano la donna”.

“In questa logica di trasversalità – conclude Paola Fioroni - dobbiamo insieme come comunità lavorare sull’educazione delle nuove generazioni alla legalità e al rispetto, creando gli anticorpi utili per rendere immune la nostra società a fenomeni lesivi della salute, della vita e dei diritti della donna. Auspico che non sia solo il 25 novembre a scuotere l’opinione pubblica, perché tutti siamo coinvolti e protagonisti nell’eradicazione di ciò che ammorba le nostre comunità”.

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