PERUGIA - Con voto favorevole bipartisan, ma con l'astensione di due consiglieri della maggioranza: Paolo Brutti (Idv) e Orfeo Goracci (Prc-Fed.sin.) la seconda Commissione presieduta da Gianfranco Chiacchieroni ha espresso parere positivo al regolamento redatto dalla Giunta regionale concernente la ''Gestione degli impianti per il trattamento degli effluenti di allevamento e delle biomasse per la produzione di biogas e l'utilizzazione agronomica delle frazioni palabili e non palabili''.

Il regolamento - riferisce una nota della Regione - e' ricompreso nella legge regionale '25/2009' (Piano regionale di tutela delle acque). L'obiettivo, come ha spiegato l'assessore regionale Silvano Rometti, presente in Commissione, ''e' quello di disciplinare i requisiti propri degli impianti di digestione anaerobica di biomasse e di cio' che uscira' dagli impianti (digestato)''.

Si tratta, in sostanza di criteri per l'utilizzo in agricoltura del digestato che non verra' quindi inserito nell'ambito della classificazione e di definizione di rifiuto.

''La definizione e la gestione di impianti di trattamento di effluenti di biomasse per la produzione di biogas - ha detto Rometti - fa parte di un percorso legato alla valorizzazione delle attivita' agricole. Il regolamento - ha ricordato - e' stato maturato all'interno di un contesto normativo particolarmente controverso e lacunoso che, a volte, ha anche creato situazioni di diversa interpretazione. I contenuti del Regolamento - ha rimarcato Rometti - sono pochi, ma precisi''.

All'interno degli impianti, in sostanza, vengono inserite biomasse di natura zootecnica (reflui zootecnici) e di natura agricola che vengono miscelati e di cui viene fatta una digestione anaerobica per la produzione di biogas e di energia elettrica. Questa operazione e' strettamente connessa all'attivita' agricola. Gli impianti possono essere realizzati da un unico soggetto o attraverso una forma associata o come impresa cooperativa, devono essere comunque imprenditori agricoli, sia chi realizza l'impianto, sia chi mette a disposizione i terreni sui quali poter utilizzare il digestato come concime. Necessario, quindi, il principio di connessione con il mondo agricolo e quello di prossimita' (ambito definito di circa trenta chilometri). '

'Quanto stiamo portando avanti - ha detto Rometti - fa parte del programma regionale relativo allo sviluppo di energie rinnovabili e per l'economia del territorio. Con questo regolamento siamo in grado di rispondere anche ad una aspettativa del mondo agricolo, il quale piu' volte ne ha sollecitato l'adozione''.

Molti gli interventi nel corso della seduta. Franco Zaffini (capogruppo Fli) ha presentato anche un documento scritto nel quale rileva alcuni dubbi di natura tecnica all'interno dell'atto.

Tra una sostanziale condivisione dei consiglieri presenti, da notare invece alcune critiche al regolamento - prosegue la nota - da parte Brutti e Goracci, che si sono astenuti. Per Brutti, tra l'altro, ''questo regolamento lascia in sostanza la situazione come la vediamo adesso e porta comunque verso la non produzione di energia'', mentre per Goracci ''le perplessita' sono di ordine politico e comunque con questa regolamentazione non si crea chiarezza per la gestione del settore''.

Soddisfatto invece Massimo Mantovani (Pdl): ''Da tempo - ha detto - abbiamo chiesto interventi regolamentari e legislativi precisi per quanto riguarda gli aspetti della produzione di energia e per il riutilizzo dei reflui provenienti dagli allevamenti. Il nostro auspicio e' che la Giunta regionale, a breve, ci fornisca il Piano della zootecnia umbra, attraverso il quale, coniugando lo sviluppo economico con la difesa dell'ambiente, si capira' quali saranno le parti dell'Umbria dove potranno aver luogo gli allevamenti. Il nostro voto favorevole all'atto vuol significare una ulteriore certezza ad una materia che nei prossimi anni potrebbe rappresentare un elemento determinante per la produzione diretta di energia''.

Soddisfatto per l'esito della riunione anche il presidente della Commissione, Gianfranco Chiacchieroni, per il quale questo regolamento rappresenta ''una grande speranza per il mondo agricolo, ma anche per le questioni energetiche particolarmente attuali. La possibilita' di poter investire nel settore delle agroenergie, permette di poter affrontare problematiche relative sia al reddito dell'agricoltura che della produzione energetica. Oggi abbiamo detto si' ad un importante e impegnativo lavoro portato avanti bene dalla Giunta regionale''.


 

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