Zootecnia/ Confagricoltura dell’Umbria chiede stato di crisi per la suinicoltura
PERUGIA - Riconoscere lo stato di crisi della suinicoltura umbra, chiudere la partita dell'utilizzazione agronomica dei reflui e rivedere il piano di tutela delle acque: e' quanto ha sollecitato Confagricoltura dell'Umbria al tavolo regionale di settore, ribadendo che queste emegenze vanno affrontate subito, ''pena il sospetto di voler lasciare alla deriva un comparto importante'' per l'Umbria.
In una nota, Confagricoltura ricorda che il settore suinicolo umbro e' ''in picchiata da anni'', tanto il calo dei capi allevati e' di oltre il 50 per cento, a indicare ''un impoverimento produttivo dell'economia della nostra regione, senza peraltro che ci siano state crescite, nello stesso o in altri settori, collegabili a tali dismissioni''.
Da qui la richiesta di un piano di settore ''per recuperare concorrenzialita', spazi sui mercati e redditivita' aziendale, perche' la situazione della suinicoltura umbra e' drammatica, il numero di allevamenti che cessano l'attivita' e' in costante crescita, con un progressivo impoverimento della filiera e dell'occupazione''.
Alla Regione, Confagricoltura chiede di attivare quanto prima le procedure necessarie per dare risposte alla situazione di stallo che si e' venuta a creare, operando la revisione e l'adeguamento di alcune scelte del passato.
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