PERUGIA - La soluzione non sta solo nell'invocare più risorse ma nel cambiare il modo di affrontare e gestire gli interventi sociali: il futuro del welfare in Umbria è stato il tema di un incontro promosso dalla Consulta diocesana delle aggregazioni laicali (Cdal) al Centro “Mater Gratiae” di Perugia, nel corso del quale – si spiega in una nota - l'associazionismo cattolico dell'archidiocesi di Perugia-Città della Pieve si è confrontato sul futuro dei servizi alla persona che vanno dagli asili nido agli interventi per famiglie disagiate o povere, dalle residenze all'assistenza domiciliare per gli anziani, dai fondi per l'affitto ai sostegni e ai servizi per i disabili.

“Non possiamo affrontare le nuove povertà con vecchi sistemi - ha sostenuto l'assistente sociale Maria Grazia Marcacci - ricordando come nel 2000 la legge 328 abbia introdotto nelle politiche sociali il concetto del 'prendersi cura' delle persone e dei loro bisogni, che è una logica opposta alla concessione di contributi”.

“Sul fronte delle risorse è possibile recuperare - ha invece detto Claudio Ricciarelli, della Cisl - per esempio ottimizzando quelle esistenti, intervenendo sulla qualità della cooperazione sociale e sulle aggregazioni dei comuni troppo piccoli per garantire certi servizi, ma anche lavorando sul recupero dell'evasione fiscale che da sola consentirebbe di avere risorse per il sociale e di abbassare l'Irpef regionale a tutti i cittadini”.

Da parte sua Carlo Biccini, del Forum del Terzo settore, ha messo in evidenza il contributo dello stesso e del volontariato nella cura delle persone più deboli che altrimenti sarebbero abbandonate e a completo carico della famiglia.

Occorre fare rete, ovvero concertazione mettendo attorno ad un tavolo tutti i soggetti coinvolti, ha aggiunto il prof. Pierluigi Grasselli, moderatore dell'incontro.

Il prossimo appuntamento è in programma per il 12 maggio con un seminario promosso a Perugia dal Comitato nazionale delle Settimane sociali dei cattolici italiani.
 

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