“La drammatica crisi economica e sociale che ormai da tempo attanaglia anche il territorio della nostra regione, rischia di mettere in serio pericolo anche la tenuta di un tessuto di fondamentale importanza, come quello del volontariato, che fino ad oggi ha svolto un ruolo insostituibile a favore dei più bisognosi”. Così, in una nota, il consigliere regionale Andrea Smacchi (PD) che ricorda come “il Fondo speciale per il volontariato, alimentato con parte degli utili delle Fondazioni bancarie, viene immediatamente penalizzato dalle pesanti perdite subite in questi ultimi anni dagli istituti di credito, provocando tagli ai beneficiari del Fondo stesso e di conseguenza ai Cesvol (Centro servizi del volontariato) di Perugia e di Terni che si stimano, per il 2013, di circa un meno 30/40 per cento e di gran lunga maggiori per il 2014”.

Per Smacchi “i numeri parlano chiaro: le associazioni iscritte nel registro regionale sono 557 che arriverebbero ad oltre mille se venissero conteggiate anche le non iscritte, che afferiscono comunque ai servizi erogati dai due centri di Perugia e di Terni. Una situazione estremamente complicata – commenta l'esponente della maggioranza -, che rischia anche di mettere a repentaglio i livelli occupazionali dei dipendenti diretti ( più di 20) e dei collaboratori che operano su tutto il territorio regionale, per garantire servizi ed assistenza”.

In conclusione, Smacchi auspica che la questione venga “affrontata attraverso il coinvolgimento pieno e consapevole di tutti i soggetti interessati, al fine di salvaguardare il ruolo e la funzione dei Cesvol, che in Umbria, come in Italia, rappresentano un punto fermo insostituibile nell'ambito del tessuto sociale”.

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