di Stefano Galieni

Babbo Natale ha bussato a casa di Sergio Marchionne con un certo ritardo. Non ha avuto bisogno di scusarsi se si pensa che il regalino consegnato all’A.D. della Fiat è di 50 (cinquanta) milioni di euro, robetta insomma, da far impallidire chiunque. Si tratta di un compenso supplementare per il lavoro svolto, ovviamente non in fruscianti banconote ma in titoli azionari. Si tratta di un cosiddetto stock grant, previsto nel contratto di Marchionne e ratificato con delibere dal consiglio di amministrazione e dall’assemblea dei soci, in fondo bisogna capire, quest’uomo va premiato perché è flessibile, disposto a muoversi, (in tutto il mondo) fondamentalmente un precario che va sostenuto e aiutato.

Qualcuno dirà: chissà come riesce a pagare le tasse? Semplice, nei prossimi giorni verranno messi in vendita i titoli necessari a pagare quel 24% di tassazione che spetta all’uomo dei golfini, una curiosa coincidenza, la vendita dei titoli, (Fiat Auto e Fiat Industrial) avviene al momento giusto, quando le azioni hanno raggiunto il loro top trimestrale. Standard & Poor fa previsioni in negativo per i titoli a lungo termine e in questa maniera il manager che si destreggia meglio con la finanza che con la produzione, va alla cassa con il massimo del malloppo. Del resto cosa sono quei pochi soldini, in fondo per il suo duro lavoro – neanche la pausa per farsi la barba – nel 2010 Marchionne ha intascato come retribuzione ordinaria soltanto 3,4 milioni di euro, una miseria. Deve essere dura la sua vita da precario, dura ma non monotona, oggi in Brasile, domani in Polonia, poi in Canada, poi a casetta nel Cantone svizzero di Zug, dove risiede, i maligni dicono per pagare meno tasse.

Certo è che i suoi dipendenti, spremuti alla fonte danno al fisco in percentuale molto di più, ma evidentemente non basta. La vita precaria e flessibile anche al Dott. Marchionne produce insoddisfazione che scarica, chissà perché contro coloro, e sono tanti e tante, che non si piegano in fabbrica e fuori ai suoi diktat. Gli ci vorrebbe un po’ di monotonia forse, per rilassarsi!

Fonte: controlacrisi.org
 

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