Vittime di tratta, a Villa Umbra si formano gli operatori dell'accoglienza
PERUGIA – Parte oggi, a Villa Umbra, il percorso formativo gratuito, attivato nell’ambito del Progetto “Puzzle” – Interventi per il potenziamento dell’Accoglienza in Umbria – e dedicato al fenomeno della tratta di esseri umani.
Il “Corso sulla tratta nel sistema di protezione internazionale”, organizzato dalla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, si inserisce nell’ambito del Progetto “Puzzle” – Interventi per il potenziamento dell’Accoglienza in Umbria, di cui è capofila la Prefettura di Perugia in partenariato – oltre che con la Scuola stessa - con Anci Umbria, Usl Umbria 2, Cidis Onlus, Borgorete. Al progetto, finanziato attraverso le risorse del Fondo Asilo Migrazione ed Integrazione (FAMI 2014-2020), hanno inoltre dato la loro adesione Regione Umbria, Prefettura di Terni e Usl Umbria 1. Obiettivo del progetto “Puzzle” è potenziare ed ottimizzare il sistema regionale umbro di prima accoglienza dei richiedenti protezione internazionale e promuovere processi di integrazione dei richiedenti e dei titolari di protezione Internazionale.
Il “Corso sulla tratta nel sistema di protezione internazionale” è articolato in cinque giornate formative, in calendario da settembre a novembre, guidate da esperti del settore provenienti dall’Associazione on the road di cui il Presidente Vincenzo Castelli è esperto della tematica a livello nazionale ed internazionale, supervisore di interventi sulla devianza urbana in Europa ed in America latina. Oltre a lui interverranno Guido Talarico, Stefania Massucci e porteranno il loro contributo i professionisti della rete umbra contro la tratta di esseri umani che operano presso gli enti attuatori: Borgorete, Arci solidarietà Ora D’Aria, Associazione San Martino, Istituto Crispolti.
“Le attività del percorso ‘Puzzle’ proposto dalla Prefettura di Perugia e realizzate a Villa Umbra – ha sottolineato Castelli – pongono attenzione su una tematica di estrema attualità nell’ambito delle riflessioni sul sistema di accoglienza dei migranti e dei richiedenti asilo, molti dei quali provenienti dall’Africa e in parte dall’Asia, insediati nel territorio nazionale attraverso due sistemi strutturali: il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR), costituito dalla rete degli Enti locali, e i centri di assistenza straordinaria, promossi dalle Prefetture. Negli ultimi dieci anni, molte persone richiedenti asilo sono risultate, di fatto, vittime di tratta. Il caso dei richiedenti asilo risulta - ha aggiunto Castelli – sempre più connesso con il caso della tratta degli esseri umani per lo sfruttamento professionale, sessuale, l’accattonaggio, i matrimoni forzati e combinati, l’economia illegale. Diventa centrale, dunque, identificare le vittime della tratta all’interno del sistema asilo, cogliere le differenze e le correlazioni tra il fenomeno tratta e il fenomeno asilo sia dal punto di vista normativo, giuridico-legale che dal punto di vista operativo”.
Il corso, incentrato su metodologie molto interattive, si basa sulla discussione di casi e si rivolge al personale del network pubblico, forze dell’ordine e privato sociale impegnato nella gestione dell’accoglienza dei richiedenti asilo ed è finalizzato a rafforzare le loro competenze in materia di tratta degli esseri umani, in particolare la capacità di riconoscere possibili segnali di sfruttamento degli esseri umani che giungono come richiedenti protezione internazionale. Tra i partecipanti funzionari della Prefettura di Perugia.
Con il percorso formativo si intende realizzare una connessione con il Progetto Free Life 2 attraverso il quale Regione Umbria sta lavorando alla definizione di linee guida regionali sulla gestione dei soggetti di tratta e l’emersione del fenomeno.
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