PERUGIA - "Visto che il datore di lavoro deve valutare tutti i rischi per la sicurezza e per la salute dei lavoratori, a seguito dell'entrata in vigore della L. 24/2017, la Regione Umbria prima ha istituito il Centro per la Gestione del Rischio Sanitario e la Sicurezza del Paziente con funzioni di coordinamento delle attività di gestione del rischio sanitario e sicurezza del paziente in tutto il Servizio Sanitario Regionale, a garanzia di equità e omogeneità dei livelli di qualità e sicurezza delle prestazioni erogate e poi il Centro Rischio Sanitario e Sicurezza dei Pazienti di concerto con il Servizio Prevenzione Sanità Veterinaria e Sicurezza Alimentare della Regione Umbria ha coordinato un gruppo di lavoro multidisciplinare per la definizione di linee di indirizzo per la prevenzione, la segnalazione e gestione degli episodi di violenza a danno dell'operatore sanitario".

Su proposta dell'assessore alla sanità, Antonio Bartolini, la Giunta regionale ha approvato le linee di indirizzo regionali per la prevenzione, la segnalazione e gestione degli episodi di violenza a danno dell'operatore sanitario. Il documento è stato proposto e condiviso con i rappresentanti della Intersindacale Medici Umbria e con i referenti delle organizzazioni sindacali dei medici di Medicina Generale.

"L'obiettivo generale di questo documento – ha affermato Bartolini - è quello di prevenire gli atti di violenza contro gli operatori sanitari, stimolando e indirizzando le Aziende Sanitarie ad elaborare strategie e programmi omogenei e specificatamente dedicati alla riduzione del rischio di violenza. La prevenzione degli atti di violenza contro gli operatori sanitari richiede infatti che l'organizzazione sanitaria definisca il proprio orientamento rispetto alla violenza sul lavoro, identifichi i fattori di rischio per la sicurezza del personale e ponga in essere le strategie di prevenzione ritenute più opportune".

Il Ministero della Salute ha emanato nel novembre 2007 una specifica raccomandazione con lo scopo di incoraggiare l'analisi dei fattori di rischio per prevenire gli atti di violenza a danno di operatori sanitari e l'adozione di misure che consentono di ridurre, se non eliminare, le condizioni di rischio.

"Proprio questa Raccomandazione – sottolinea l'assessore - identifica gli episodi di violenza come eventi sentinella, ovvero segnali della presenza nell'ambiente di lavoro di fattori di rischio o vulnerabilità che richiedono l'adozione di opportune misure di prevenzione e protezione dei lavoratori. Il Servizio Sanitario ha la responsabilità di tutelare la salute e la sicurezza sia dei soggetti che necessitano di cure che del personale che vi opera; come è stato sottolineato in più occasioni la violenza è indice di vulnerabilità del sistema, che non deteriora solo le condizioni di lavoro degli operatori, ma anche la qualità delle prestazioni sanitarie erogate. Il personale sanitario è più esposto degli altri lavoratori ad episodi di violenza, dovendo spesso gestire rapporti caratterizzati da una condizione di forte emotività sia da parte del paziente che dei familiari, che si trovano in uno stato di fragilità, frustrazione o perdita di controllo".

"Per tutti questi motivi – ha concluso l'assessore Bartolini – abbiamo ritenuto opportuno approvare le linee di indirizzo regionali per la prevenzione, la segnalazione e gestione degli episodi di violenza a danno dell'operatore sanitario e di trasmettere il documento alle direzioni delle Aziende Sanitarie Territoriali ed Ospedaliere della Regione che dovranno attenersi, nell'adozione del proprio piano di attività per la gestione del rischio clinico, a quanto previsto dalle suddette Linee di Indirizzo".

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