Vinti: "Riabilitare la legge Reale? No grazie"
PERUGIA - "La proposta di reintroduzione della legge Reale è un grave errore. Quanto accaduto a Roma non può giustificare il ritorno ad uno strumento normativo d’emergenza, “vecchi arnesi fascisti” come sostenuto dal Sindaco De Magistris, che negli anni che vanno dal 1974 al 1989 ha provocato 254 morti e 371 feriti". A dichiararlo è l'assessore regionale Stefano Vinti.
"Sostenere una posizione del genere - continua Vinti - significa svilire la manifestazione del 15 ottobre, con la partecipazione di tanti cittadini pacifici e i temi posti, riducendola ad una mera questione di ordine pubblico. Così, la si da vinta a chi, di fatto, ha minato il successo di una manifestazione straordinaria piena di contenuti politici contribuendo alla criminalizzazione del dissenso che i partecipanti pacifici hanno voluto testimoniare con la loro presenza a Roma".
"Il rifiuto della proposta - conclude l'assessore Vinti - di reintroduzione della Legge Reale, che non esito a definire una provocazione demagogica e populista e per questo non meno pericolosa, deve essere netto da tutte le forze politiche a partire da quelle che ora siedono sui banchi dell’opposizione in Parlamento.
Riabilitare la legge Reale? No grazie".
Martedì
18/10/11
18:26
Guarda, Stefano, che la legge Reale non è mai stata abrogata, è legge dello stato a tutti gli effetti, il fatto che ne sia stata attenuata l'applicazione non significa che non sia utilizzabile, la cosa grave è che in 8 anni di centro sinistra nessuno si sia preso la briga di abrogarla.
Martedì
18/10/11
21:49
La Legge vieta anche di portarsi i caschi durante le manifestazioni, ma evidentemente non ne erano informati nemmeno gli organizzatori della manifestazione, altrimenti avrebbero diffuso un decalogo di comportamento alla massa dei partecipanti, come forma preventiva.
Mercoledì
19/10/11
14:20
Art. 85 (art. 83 T.U. 1926). - È vietato comparire mascherato in luogo pubblico.
Il contravventore è punito con la sanzione amministrativa da lire 20.000 a lire 200.000.
È vietato l'uso della maschera nei teatri e negli altri luoghi aperti al pubblico, tranne nelle epoche e con l'osservanza delle condizioni che possono essere stabilite dall'autorità locale di pubblica sicurezza con apposito manifesto.
Il contravventore e chi, invitato, non si toglie la maschera, è punito con la sanzione amministrativa da lire 20.000 a lire 200.000.
quest'articolo venne rafforzato dall'art.5 della famigerata Legge Reale la 152 1975
Art. 5
È vietato l’uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo. È in ogni caso vietato l’uso predetto in occasione di manifestazioni che si svolgano in luogo pubblico o aperto al pubblico, tranne quelle di carattere sportivo che tale uso comportino.
Il contravventore è punito con l’arresto da uno a due anni e con l’ammenda da 1.000 a 2.000 euro.
Per la contravvenzione di cui al presente articolo è facoltativo l’arresto in flagranza.
Non credo che gli organizzatori si siano posti il problema,e neppure dovevano, c'è il divieto, l'ingnoranza della legge non giustifica e la responsabilità penale è personale, non serve un decalogo, se si partecipa ad una manifestazione ci si deve attenere alle disposizioni della legge.
Nel corteo non è vietato andare col casco, o la sciarpa è vietato indossarli per nascondere il viso, è vietato bruciare le macchine ,ma si può portare l'accendino per fumare.
Purtroppo, chi ha fatto casino , ha usato una manifestazione e i manifestanti come scudo delle loro scorribande, chi è stato ? Io non lo sò, ma chiedendomi a chi ha fatto comodo ,una risposta mi viene quasi spontanea.In un paese dove il Ministro dell'interno ha subito una condanna per resistenza e oltraggio, tutto è possibile, certo non lo sapremo mai.