La manovra da 45 miliardi dovrebbe approdare sul tavolo del Consiglio dei ministri dopo la verifica politica che si terrà il 22 giugno. L'Ecofin del 20 giugno al quale comunque il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, parteciperà non vedrà quindi nero su bianco gli impegni del nostro paese presi in Europa. Le agenzie dicono che Tremonti dovrebbe illustrare a grandi linee i 'numerì che porteranno l'Italia a centrare il pareggio di bilancio nel 2014, il primo impegno preso con l'Euro plus Pact, poi per i prossimi anni si dovrà ridurre il debito pubblico con finanziarie di uguale portata, una macelleria sociale che l'Europa ci imporrà in maniera semi automatica per anni a venire. Prosegue intanto il dibattito sulle diverse ipotesi di copertura, sia della manovra, sia della riforma fiscale . Emma Marcegaglia - che i sacrifici in vita sua non sa cosa siano - insiste sulla necessità di fare la riforma fiscale toccando direttamente e subito la spesa pubblica.

Maurizio Sacconi, invece, con un atto di lealtà comunicativa, annuncia che la riforma «sarà presentata sulla base della manovra di politica di stabilità» e che non sarà «nè facile, nè indolore». Per noi soprattutto più che per lui, questa è una triste verità. Sulla copertura della manovra si continua a parlare di tagli alla spesa , di congelamento degli stipendi degli impiegati pubblici e prende sempre più piede l'innalzamento delle pensioni delle donne nel privato (a 65 anni come per quelle che lavorano nel pubblico). Tra le ipotesi anche quella della cessione degli immobili che però, da regola europea, dovrebbe andare a riduzione del debito (quindi dal 2015) e che comunque garantirebbe risorse una tantum e non strutturali. Il Colosseo è salvo, almeno per ora. Insomma il piatto è servito e si attende la stretta politica che sarà comunque in qualche modo condizionata anche dai risultati del referendum. Vinti i referendum diventa sempre più importante prepararsi alla mobilitazione di massa contro governo ed Europadroni.

Fonte: controlacrisi.org

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