PERUGIA - In uno scenario di mercato caratterizzato da un calo dei consumi interni, da un aumento di quelli all'estero e da una forte concorrenza che esige, da parte dei produttori, un adeguamento delle strategie di promozione e commercializzazione del vino, la vitivinicoltura umbra avra' presto a disposizione uno strumento in piu' per dotarsi di opportunita' di sviluppo, riorganizzare il proprio sistema produttivo rispetto agli obiettivi di crescita e definire un percorso d'interventi, coerente con tali finalita'. E' questo lo scopo ''Progetto speciale per la vitivinicoltura dell'Umbria'', la cui proposta e linee d'indirizzo sono state presentate oggi a Perugia, presso la Sala Partecipazione del Consiglio Regionale, dall'Assessore all'Agricoltura della Regione Umbria Fernanda Cecchini.

Lo ha fatto nel corso di un seminario tecnico al quale hanno preso parte tutte le componenti della filiera vitivinicola, rappresentanti di cantine, consorzi di tutela e organizzazioni di categoria. Il progetto (che sara' predisposto dalla Regione con l'assistenza tecnica di ''Inea'' e ''Nomisma'') servira' a individuare - riferisce Palazzo Donini - punti di forza e di debolezza del vino umbro, scenari evolutivi e percorsi d'intervento, mirati alla crescita del settore nei nuovi scenari del mercato globale, attraverso un metodo di lavoro che prevede una indagine diretta su campioni ragionati d'imprese umbre e di importatori/buyers di importanti mercati esteri (Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti, Giappone e Russia).

Incontri individuali con i redattori del progetto - ha detto il direttore dell'Inea Alberto Manelli -, che dovrebbero condurre, prima della pausa estiva, alla formazione di una prima, consistente bozza di documento. Con 13 mila ettari di superficie vitata, una produzione annua di circa un milione di ettolitri, due marchi Dcog, 13 Doc e sei Igt, il vino umbro - ha detto la Cecchini - ha bisogno non tanto di lavorare sulla qualita', ''che e' arrivata a punte avanzate di innovazione e di eccellenza'', quanto sulla promocommercializzazione.

''Il vino - ha sostenuto l'assessore - lo sappiamo fare, ora si tratta di incrementarne la conoscenza, l'apprezzamento e il posizionamento competitivo sul mercato''. Di qui la decisione di dar vita ad un progetto, che si avvale della collaborazione tecnica dell'Istituto Nazionale di Economia Agraria e di ''Nomisma'', un centro di ricerca attivo anche nell'analisi dei mercati del vino.

''Il mondo del vino e' un mondo complesso - ha spiegato la Cecchini -, e per questo sono importanti le valutazioni e i punti di vista di tutti gli attori che lo compongono. La loro partecipazione alla redazione del progetto e' essenziale''. ''Il punto di partenza sono le opinioni, le aspettative e la progettualita' dei produttori - ha insistito il direttore di Inea Alberto Manelli -, quei produttori che il progetto intende mettere in rapporto con un'aggiornata visione del mercato''. ''Cio' che importa non sono tanto i freddi numeri delle statistiche - ha sottolineato Denis Pantini di Nomisma -, quanto le esperienze concrete di chi vive e lavora in questa realta'. La redazione di un progetto di valorizzazione del vino umbro nel mercato nazionale e mondiale passa necessariamente per questa strada''.

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