Il genio vede cose grandiose là dove la consuetudine appiattisce l’intelletto e lo spirito, mortifica ogni fantasia. E quando il genio incontra la viva passione crea la straordinarietà che diventa tradizione, storia, cultura.

Dalla fervida fantasia, dalla passione, dall’amore per il proprio paese, infatti, sono nati “I Vinarelli” a Torgiano.

Verso la metà degli anni ’80, quattro amici, tutti autorevoli membri del Consiglio direttivo della Pro-Loco di Torgiano, cercavano di individuare un filone culturale che affondasse le proprie radici nella tradizione storica del paese, un filone nel quale la cittadinanza intera avrebbe potuto riconoscere un senso di appartenenza, una peculiarità tipica del proprio territorio.

Torgiano non ha nella sua storia tipicità particolari. La sua economia era principalmente agricola. Significativa fu la lotta dei mezzadri, nei primi anni ’50 del secolo scorso, per il cosiddetto “3%”in più sugli utili del raccolto. Una lotta che si concluse con il riconoscimento di questo diritto non senza sacrifici e sofferenze. Durante le manifestazioni, vivaci e determinate, intervennero le forze dell’ordine e molti dei manifestanti furono arrestati. Ancora oggi nelle famiglie coinvolte nella protesta si parla di quella vicenda. Nel 1964 il contratto di mezzadria fu poi abolito da un’apposita legge.

Esisteva, inoltre, un artigianato ben radicato: fabbri, calzolai, muratori, falegnami, ma che non caratterizzavano in modo significativo il territorio. Abbastanza importante era la lavorazione dell’argilla che diventava terracotta. Nella vicina Deruta, invece, ceramica.

Ma un elemento che poteva far riconoscere Torgiano fuori dai confini regionali e nazionali non era presente.

Alla fine degli anni ’50 il Dott. Giorgio Lungarotti, imprenditore che amava il suo paese, intuì che da quella terra era possibile ricavare quel prodotto che avrebbe poi condizionato la vita dell’intero paese in positivo.

Con la nascita delle Cantine Lungarotti, la produzione di vini d’eccellenza che si esportavano in tutto il mondo, Torgiano ebbe la sua specificità: il vino

Con le cantine nacquero il “Museo del Vino”, “Le Tre Vaselle”, e con loro lavoro e sviluppo, non solo economico, ma significativamente culturale.

Ora i nostri amici stavano discutendo tutto questo, ma la Pro-Loco come avrebbe potuto inserirsi in questo processo che nella metà degli anni 70 si intravedeva, ma che era ancora agli inizi?

L’associazione era solita organizzare una volta all’anno un’estemporanea di pittura invitando vari pittori che, posizionandosi con la loro tavolozza ed i loro colori negli angoli e nelle vie più caratteristiche del paese, ne dipingevano le loro peculiarità: aspetti di vita quotidiana, mura, strade, paesaggi.

Uno di loro, il Professor Edgardo Abbozzo, direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Perugia scomparso improvvisamente il 21 aprile del 2004, prese un pennello, lo bagnò con il vino, fece uno schizzo ed esclamò: ho fatto un vinarello.

Così nacquero i Vinarelli a Torgiano. Gli amici erano nella casa dell’Ingegner Antonio Turchetti, all’epoca Presidente della Pro-Loco ed anche lui scomparso prematuramente stroncato da un terribile male; l’altro era Nino Cutrona che ha curato per tanti anni l’intera manifestazione con passione e dedizione, nella giusta convinzione che la sua era una vera e propria missione ed ancora oggi esamina e seleziona i vari dipinti; il quarto era Ulderico Pettirossi Assessore alla Cultura.

Oggi avrà inizio la 37° edizione: la storia continua

Attilio Gambacorta
Associazione Culturale Umbrialeft

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