PERUGIA – “Abbiamo organizzato, oggi, una giornata molto importante per la Scuola e gli Enti umbri, una giornata sulla trasparenza e sugli adempimenti anticorruzione. Il panorama legislativo sulla trasparenza ha visto la sua nascita in un periodo relativamente recente per l’Italia rispetto ad altri paesi europei. La nostra prima legge è datata 1990 mentre quella svedese 1766. Abbiamo legato le due giornate, anche se quella sulla trasparenza si tiene a settembre, per valutare cosa si è fatto e cosa ancora resta da fare per combattere al meglio la corruzione nella Pubblica Amministrazione”.   

Con questa esortazione Alberto Naticchioni, Amministratore Unico della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, ha aperto stamani i lavori della giornata della trasparenza, appuntamento formativo ormai annuale per gli enti pubblici a sostegno di una cultura amministrativa sempre più orientata all'accessibilità e alla legalità.

Al seminario gratuito intitolato “Il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e gli adempimenti anticorruzione obbligatori per gli enti pubblici”, che ha registrato oltre cento iscrizioni, è intervenuta Caterina Bova, avvocato e funzionario ANAC - Studi, legislazione e commissariamenti.

“Nel primo semestre 2019 – ha sottolineato l’Amministratore Naticchioni – abbiamo dei dati ancora molto preoccupanti perché  la corruzione rappresenta il 40% dei reati contro la Pubblica Amministrazione. Gli strumenti normativi ci sono, forse devono essere rafforzati, adeguati alle nuove tecnologie, ma soprattutto è necessario avere personale in grado di saper utilizzare gli strumenti messi a disposizione delle Pubbliche Amministrazioni. Sicuramente, l’Amministrazione digitale potrebbe essere elemento di grande supporto per combattere il malaffare e mettendo insieme tutte le nuove normative potremmo raggiungere obiettivi più ambiziosi. Tra queste, ricordo la direttiva comunitaria che interviene a favore del soggetto che segnala segnala frodi, violazioni, reati, irregolarità, la figura del whistleblower. Vogliamo proseguire con questa giornata – ha ribadito Naticchioni -  un cammino che abbiamo avviato da qualche anno e l’ampia partecipazione sta a testimoniare che l’apporto che viene dato dall’Avvocato Caterina Bova è sicuramente puntuale, preciso e molto operativo”.

Al centro del seminario il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione, gli adempimenti anticorruzione obbligatori per gli enti pubblici, il ruolo del responsabile della trasparenza, il codice di comportamento dei dipendenti pubblici.

Naticchioni ha ricordato alcuni dati pubblicati da Transparency International Italia. Da gennaio a giugno 2019 i casi rilevati dall’organizzazione, che a livello globale si occupa di prevenire e contrastare la corruzione, sono stati 387 in tutta Italia. I tre settori più critici: Pubblica Amministrazione, sanità e politica. La tipologia di reato contestato vede la corruzione come la più diffusa con il 40% dei casi. Degni di nota anche i reati affini come peculato, abuso d’ufficio e turbativa d’asta. L’Indice di Percezione della Corruzione 2018 (CPI) pubblicato quest’anno da Transparency International vede l’Italia al 53° posto nel mondo con un punteggio di 52 punti su 100, di due punti migliore rispetto all’anno precedente. Il CPI è diventato l’indicatore globale più noto della corruzione nel settore pubblico.

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