PERUGIA - ''Cio' che mi colpisce di piu' e' il senso squisito di umanita' di molti dei detenuti, perche' ci fanno comprendere che non tutto di loro e' perduto, anzi, nell'espletamento della pena emerge cio' che di buono custodisce il loro cuore. Anche da chi e' in una cella puo' arrivare un segno di speranza per un mondo piu' umano dove possa prevalere il bene sul male''.

E' la riflessione dell'arcivescovo della Diocesi di Perugia-Citta' della Pieve, monsignor Gualtiero Bassetti che domani si rechera' al Carcere perugino di Capanne per celebrarvi il Natale.

''Sono significative le parole pronunciate dalla madre di Yara, la ragazza bergamasca scomparsa recentemente - ha aggiunto il presule - La donna, pietrificata dal dolore, ha detto 'tanti ci sono stati vicini in queste tremende giornate. Pero', cio' che piu' ha dato conforto alla nostra famiglia e' stata una lettera di carcerati. Nessuno aveva saputo usare la stessa delicatezza'''.

L'attenzione al mondo carcerario e' una costante dell'attivita' pastorale del Vescovo fin da quando operava nella Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. La prima visita pastorale ai cosi' detti emarginati, all'atto dell'ingresso nella Diocesi perugina, il 4 ottobre 2009, la dedico' alle detenute e ai detenuti della Casa Circondariale di Capanne, dove si e' recato gia' 3 volte in un anno.

Domani visitera' al mattino la sezione maschile per intrattenersi a pranzo ed incontrare, nel pomeriggio, le detenute. Monsignor Bassetti portera' dei doni ai bambini che vivono nelle celle insieme alle mamme, alle quali la legge riconosce il diritto di avere accanto il figlio fino al compimento del terzo anno di eta'. Ad accompagnarlo, tra gli altri, la direttrice Bernardina Di Mario.
 

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