Verso conferenza regionale volontariato: più di 200 all'Open Space Tecnology
PERUGIA – Una due giorni in ascolto del volontariato. Questo il senso dell’Open Space Technology che, nelle distinte tappe di Perugia e Terni, ha chiamato a raccolta più di duecento rappresentanti del mondo del volontariato e dell’associazionismo umbro.
Vasta, dunque, la partecipazione a questo momento di confronto fra i protagonisti del welfare, particolarmente atteso in vista della Conferenza Regionale del Volontariato (20 e 21 maggio n.d.r).
Un percorso complesso che ha visto anche l’istituzione di un Tavolo di coordinamento regionale per indirizzare gli appuntamenti che verranno promossi durante l’anno, non ultima la stessa Conferenza Regionale.
“Gli Open Space – sottolinea l’assessore regionale alle Politiche Sociali, Carla Casciari – si inseriscono in un più vasto processo di partecipazione attivato nell’Anno Europeo del Volontariato dalla Regione Umbria, con il prezioso sostegno dei Cesvol, i Centri Servizi per il Volontariato di Perugia e Terni”.
Le tematiche emerse nel corso delle due giornate, saranno poi approfonditi nel corso della Conferenza Regionale; l’ultimo appuntamento prevede un Seminario sulla Legge 266/1991.
“L’intento – spiega Casciari – è di potenziare il sistema di programmazione partecipata in modo che Terzo Settore e società civile concorrano all’individuazione degli obiettivi della programmazione sociale regionale”. “Nell’attuale, difficile, contesto – precisa - è più che mai necessario rilanciare e valorizzare il ruolo del volontariato nell’ambito delle politiche pubbliche regionali, costruendo sinergie tra mondo del volontariato e istituzioni”.
“Lo spirito di fondo è quello di riappropriarsi di una concezione di “bene comune” allargata e condivisa, una spinta contro l’individualismo dilagante soprattutto fra i giovani che piuttosto dovrebbero riscoprire il piacere dell’impegno per e con gli altri”.
Sulla necessità di fare rete puntano da sempre i Centri Servizi per il Volontariato: “Lo sviluppo di relazioni e progettualità condivise, nel reciproco rispetto dei ruoli, è la nostra mission prioritaria”, afferma Salvatore Fabrizio, Direttore del Cesvol Perugia.
“Siamo lieti di constatare – prosegue - che, pur preservando la spontaneità delle motivazioni, le associazioni di volontariato, anche grazie all’azione dei Cesvol, sono diventate più consapevoli nel metodo e incisive nella loro azione”.
Ma cosa, concretamente, è venuto fuori dagli Open Space, pensati non solo come occasione di ascolto di esigenze e proposte, ma anche come momento di scambio di esperienze e di buone prassi fra le organizzazioni del terzo settore? Il riconoscimento del valore formativo del volontariato; l’intercultura, la mediazione e l’integrazione, le problematiche delle minoranze e le possibili soluzioni sono solo alcune delle tematiche emerse dai lavori dei 12 gruppi che si sono alternati nel corso della giornata perugina.
Grande attenzione è stata rivolta anche ai canali di comunicazione per il volontariato, all’ambito sanitario - scambio di buone pratiche e reti, al territorio e al rapporto con le amministrazioni comunali, alla rappresentanza del Volontariato, alla partecipazione alla programmazione strategica verticale e orizzontale, ai giovani e al volontariato, al volontariato attivo e alla creatività.
“Queste problematiche,– conclude Fabrizio – , suscettibili di ulteriore approfondimento in sede di Conferenza Regionale del Volontariato, erano già state in larga parte intercettate dal Cesvol Perugia tramite un questionario esplorativo somministrato dai nostri referenti territoriali a 168 associazioni della provincia di Perugia, socie o utenti dei nostri servizi”.
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