La @Venere dirmiente di Artemisia che, stuprata, venne pure torturata
di Elio Clero Bertoldi
PERUGIA - Questa “Venere dormiente” è un olio su tela dipinto da Artemisia Gentileschi (1593-1653), romana, figlia di Orazio, pittore ed amico del grande Caravaggio.
La tela è ospitata al Virginia Museum di Richmond (USA).
Già bravissima da minorenne, Artemisia venne stuprata da un pittore (Agostino Tassi), cui il padre l’aveva affidata, con lezioni da impartirle nella casa paterna, come allieva.
Per dimostrare la violenza subita, durante l’istruttoria, la tortura venne praticata non all’indiziato (che sosteneva la tesi del rapporto consenziente), ma a lei stessa: le dita delle mani strette in una morsa.
Questa la giustizia dei tempi.
La condanna del reo risultò comunque lieve e la pittrice venne costretta ad allontanarsi da Roma.
Artemisia - che poi si maritò - si spostò a Firenze, a Napoli, a Venezia. Aspetto, comunque, che contribuì a far crescere la sua fama artistica anche all’estero (in Inghilterra, in particolare, dove si trasferì per un periodo).
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