PERUGIA - Venerdì 3 maggio alle ore 16 presso la Chiesa dell'ospedale S. Maria della Misericordia verrà presentata agli operatori sanitari ed al personale amministrativo del Polo unico la biografia ufficiale del medico perugino Vittorio Trancanelli , pubblicata in queste settimane.

 

Alla presentazione interverranno l'Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, mons. Gualtiero Bassetti, l'Avvocato Enrico Solinas, Postulatore diocesano della causa di beatificazione del medico perugino deceduto 15 anni fa, dopo una lunga attività svolta presso la Clinica Chirurgica del nosocomio perugino.

 

Ha dato la propria adesione anche Lia Trancanelli, che prosegue l'attività di assistenza e di volontariato intrapresa molti anni fa con il marito. Al termine della presentazione del libro Mons Bassetti celebrerà una S.Messa.

 

Nel prossimo mese di giugno, nel 15° anniversario della morte, conclusa la fase diocesana del processo, l'intero fascicolo sarà trasferito alla Santa Sede presso la Congregazione per le Cause dei Santi, per un secondo vaglio delle testimonianze raccolte dal Postulatore diocesano.

 

Dal mese di gennaio di quest'anno, le spoglie mortali di Vittorio Trancanelli riposano nella chiesa parrocchiale di Cenerente, dove stanno trovando un crescente numero di visite e di raccoglimento di preghiera.

 

La scelta del luogo dove presentare questa biografia non è casuale, come spiega lo stesso autore: «l'Ospedale “Santa Maria della Misericordia” è dove vi ha lavorato prima e poi vi è stato degente il Servo di Dio e ciò per dare modo soprattutto agli ammalati di parteciparvi, ai quali Vittorio ha dedicato la sua vita insieme alla famiglia e ai più bisognosi». Ma la particolarità di questa biografia, rileva Solinas nel definirla «un caso unico», è quella di avere in se il "cuore di Vittorio" testimoniato dalle parole della moglie. Questo è assai raro nelle cause di canonizzazione che vedono mogli o marito spesso già deceduti (un altro caso simile può essere quello di santa Gianna Beretta Molla)».

 

Mons. Gualtiero Bassetti ha scritto nella postfazione che «dopo aver letto queste pagine continuo a domandarmi: perché, oggi, ci sono pochi santi? Più si parla della santità come meta e più la strada che porta ad essa è sempre meno frequentata. E’ la strada della spiritualità evangelica, che trasuda di Vangelo, è la strada del “come ho fatto io, fate anche voi”. Il cammino di canonizzazione che la nostra Chiesa diocesana ha avviato, invita a domandarci: ci stiamo prodigando perché Vittorio sia riconosciuto santo; e per la nostra santità che cosa facciamo? Vittorio vive nella gloria del Padre perché ha respirato l’ossigeno delle Beatitudini. A questo polmone, dunque, ritorniamo ogni giorno a ossigenare anima, cuore, mente. E’ il suo mandato per noi: vivere le Beatitudini… La lettura di queste pagine (anche più volte) può aiutarci a guardare alle nostre realtà quotidiane (famiglia, lavoro, scuola, parrocchia, ecc.) come luoghi dove Dio ha sempre abitato, dimora oggi e domani, ripetendoci come un ritornello affettuoso: “Oggi voglio fermarmi a casa tua”. Nella casa del cuore di Vittorio e della sua famiglia il Signore non aveva bisogno di farsi annunciare, perché era uno di loro, in mezzo a loro, per loro. La fede di quest’uomo, di sua moglie e della sua famiglia ha contagiato - e continua a farlo - tante persone a noi sconosciute, e forse, poco inclini alla vita della Chiesa come istituzione, ma aperte e sensibili alle opere che Dio sa compiere per mezzo dei suoi figli che scelgono il Vangelo come alfabeto vivente. Se è vero che le opere arrivano prima delle parole, ciò vale particolarmente per la professione di medico che Vittorio ha esercitato in modo esemplare ed eroico. E’ stata una vita, la sua, che ha convertito senza far prediche. E’ un augurio che vorrei si trasformasse in missione per ciascuno di noi, per la nostra Archidiocesi, la Chiesa tutta».

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