Il fallimento (peraltro prevedibile) della prima gara d’asta per la vendita degli immobili di proprietà dell’Amministrazione provinciale di Perugia apre la strada ad un ripensamento circa la cessione dell’edificio ex Crued di via della Tornetta a Perugia. E’ quanto auspica l’Associazione culturale di Porta S. Susanna che torna a chiedere formalmente alla Provincia di tornare indietro e, almeno, di “scorporare” dalla vendita la parte dell’immobile che ospita la sede dell’Associazione e una delle pochissime sale pubbliche del centro storico, molto richiesta e frequentata.

   L’Associazione S. Susanna mette in rilievo, anche da un punto di vista commerciale, come dimostra la mancanza di offerte, la evidente estrema difficoltà a trovare compratori per l’intero lotto dell’immobile che, a meno di abbassarne gradualmente il valore d’asta fino a svenderlo, è tale da avere scarsissime o nulle possibilità di mercato.

   L’alternativa alla vendita, come l’Associazione ha più volte proposto, esiste: trasferire in via della Tornetta una parte degli uffici provinciali che attualmente sono localizzati in sedi private prese in affitto. In questo modo la Provincia realizzerebbe un risparmio, oltre a valorizzare un pezzo importante del patrimonio dell’ente e della città.

   L’Associazione culturale S. Susanna difenderà la sua sede e, con essa, la sua esistenza, con la massima determinazione. L’Associazione non ha da tutelare nessuna “posizione” di potere o di vantaggio istituzionale o economico né per se stessa, tantomeno per le persone che, volontariamente e senza interessi, da lungo tempo e con difficoltà, la tengono in vita. L’Associazione si muove rispondendo ad una vasta domanda di pubblico: è consapevole che, con essa, scomparirebbe un presidio della cultura e della democrazia nel centro storico, in un’area cruciale che, mai come oggi, si è trovata in una situazione critica.

   Da questo punto di vista il silenzio dell’Amministrazione comunale è impressionante. Afferma di voler recuperare e qualificare il centro storico e accetta, senza colpo ferire, l’amputazione di uno dei pochi poli di aggregazione che esistono! Se il Comune valuta come strategica la presenza della Associazione S. Susanna, deve far sentire la sua voce. L’intervento formale del Sindaco e della Giunta può essere risolutivo o, comunque, avere un peso nei confronti della Provincia, per far modificare, in toto o almeno nel senso sopra richiesto dello scorporo dei lotti posti in vendita, le decisioni assunte. I tempi sono urgenti poiché l’Amministrazione della Provincia ha comunicato di voler riproporre la stessa delibera di vendita, semplicemente abbassando i valori della base d’asta.

    L’Associazione svilupperà le sue iniziative di pressione e di lotta, articolandone le forme e indirizzandole verso tutti gli interlocutori sociali, politici e istituzionali che possono contribuire ad una positiva soluzione. L’Associazione si rivolge alle forze della cultura e dell’intellettualità della nostra città, affinché si levi anche loro voce autorevole. L’Associazione terrà una assemblea pubblica dei suoi soci e frequentatori aperta a tutti i cittadini per fare il punto sugli sviluppi e assumere le decisioni ulteriori che saranno necessarie e condivise.

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