TERNI - Una vendemmia di ottima qualita', anche se anticipata di almeno una decina di giorni e con una produzione in calo del 10-20%: queste, in sintesi, le valutazioni per il settore vitivinicolo per la provincia di Terni fatte della Commissione tecnica Coldiretti che si e' riunita per fare il punto sulla stagione in corso.

Pur essendo stata una stagione vendemmiale tecnicamente complessa, sottolineano dalla Commissione, si riscontrano dei risultati qualitativamente molto promettenti. ''I primi dati analitici - spiegano - evidenziano vini bianchi con una buona struttura acida ed un'ottima carica aromatica, e vini rossi, dove non si sono verificati problemi di maturazione fenolica, dotati di ottima struttura, colore, buon grado alcolico con ottime prospettive di evoluzione''.

In particolare, per quanto riguarda l'Orvieto, in base alla Commissione tecnica, la qualita' in genere risulta ottima: in particolare struttura e personalita' fanno della vendemmia 2011 una delle migliori annate dell'ultimo decennio.

''Proprio la qualita' dell'Orvieto, insieme alla riduzione della produzione per ettaro voluta dalla maggioranza dei soci del Consorzio - aggiunge la Commissione tecnica - costituiscono, per i produttori che lo vorranno, due elementi fondamentali per la sua rivalutazione sul mercato''.

Assenza di precipitazione ed elevate temperature nella provincia di Terni durante i mesi di agosto e settembre hanno provocato un'ulteriore diminuzione della produzione per ettaro, rispetto a quella gia' pronosticata nei report pre-vendemmiali. La diminuzione dovrebbe essere tra il 10% e 20% e vanno inoltre considerate, tra le altre cose, le perdite di prodotto dovute alle grandinate primaverili.

Alla luce di queste condizioni climatiche la vendemmia e' iniziata con largo anticipo, da 10 a 20 giorni prima rispetto alle annate precedenti. Le perdite piu' rilevanti in resa per ettaro sono state riscontrate principalmente sulle varieta' precoci internazionali: vitigni come Chardonnay, Sauvignon, Pinot Grigio e Merlot hanno subito cali molto rilevanti, sfiorando in alcune zone anche il 40%, ma con risultati qualitativi molto buoni.

Infine, sempre secondo la Commissione, i vitigni a bacca rossa come Sangiovese e Cabernet, al variare delle diverse zone pedoclimatiche, hanno prodotto risultati molto eterogenei, con problemi di maturazione in alcune zone e picchi di eccellenza qualitativa in altre.
 

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