Un vampiro chiamato mercato
Si narra che il Principe Vlad III di Valachia, di cui il 2 novembre ricorrono i 580 anni dalla nascita e da cui trae spunto la leggenda di Dracula il vampiro magistralmente scritta da Bram Stoker, fosse uso fermare l’avanzata delle truppe che di volta in volta provavano ad invadere il suo regno in modo assai crudele e originale. Vlad, altrimenti detto “l’impalatore” faceva trovare migliaia di persone sottoposte a tale supplizio, come monito a chi osava sfidarne l’autorità. Un boy scout se si pensa a come tale logica, unita alla necessità di nutrirsi di sangue, viene oggi applicata dall’economia di mercato. L’esempio è calzante: dopo la nottata convulsa che ha visto il padronato italiano servire su un piatto d’argento i diritti di chi lavora e di chi ha lavorato in nome della possibilità di continuare a banchettare alla tavola europea, dopo che i veri assi portanti del neo schiavismo hanno definito il patto di ferro fra cessione di schiavi in cambio di risorse per le banche private, come reagiscono le borse? Schizzando alle stelle, i titoli che riacquistano valore i profitti che crescono e i dividendi che si accumulano.
La borsa, questa entità astratta e sovrannaturale, evidentemente adusa a nutrirsi di sangue umano, riacquista vitalità e salute, va in visibilio. Sa che da oggi in poi potrà nutrirsi più agevolmente, incontrerà meno ostacoli legislativi nel suo incedere mostruoso. E poco hanno da rallegrarsi lavoratori e lavoratrici del resto d’Europa, se il sangue dei loro colleghi italiani costerà di meno, come meno costa quello di chi proviene da paesi neocomunitari o ancora più lontani, a breve anche quello di chi è nato in Francia o Germania avrà meno valore, dovrà essere competitivo. E sembra di vederli, come in un disegno di Grosz, i grassi padroni, banchieri, uomini in carne ossa e sudore, brindare a questa sanguinolenta vittoria, ottenuta col terrore.
Ad essere dissanguati e impalati sono i diritti e le persone, sacrificati in nome di una guerra di conquista che non prevede prigionieri ma solo schiavi. Non sfugge chi ha lavorato per tanti anni e sperava in una serena vecchiaia, chi non sa ancora se e come lavorerà, chi è vissuto sotto l’ombrello sicuro di un contratto a tempo indeterminato. Non appena e, se le norme contenute nella lettera di intenti berlusconiana – ma che reca le impronte evidenti del Presidente della Repubblica e della sedicente opposizione parlamentare – diventeranno operative, ognuno di noi sarà meno libero e più vicino al sacrificio, anche definitivo. Ma anche il principe Vlad III venne sconfitto, per secoli la sua controversa storia divenne simbolo di crudeltà da abbattere con ogni mezzo.
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