PERUGIA - Il sorprendente debutto alla regia di Valerio Mastandrea, con il delicato film Ride, porterà l’attore romano a Perugia per un doppio incontro con il pubblico che si sta avviando verso il tutto esaurito. Lunedì, dopo gli spettacoli delle 19.30 e delle 21.30, Mastandrea dialogherà con gli spettatori del PostMod riguardo il film, rispondendo alle eventuali domande. I biglietti per lo spettacolo serale sono già terminati mentre ci sono poche decine di posti ancora disponibili per quello delle 19.30.

L’opera prima di Valerio Mastandrea è in concorso al Torino Film Festival, nella più importante sezione competitiva che propone 15 titoli, tutti inediti in Italia. Intanto la critica ha espresso pareri praticamente unanimi sulla qualità del film, che risulta essere un dramma stralunato e originale, narrato come fosse una commedia. Un’opera capace di cambiare spesso registro e di giocare col surreale, tra risate e commozione. La storia è quella di una donna e del figlio di dieci anni che affrontano, a modo loro, il lutto per la morte sul lavoro del marito e padre. Mentre tutto attorno crescono l’attesa e il raccoglimento per il giorno del funerale, Carolina (interpretata da Chiara Martegiani) stranamente non riesce a piangere, quindi ad affrontare quella tragedia. E’ allora che inizia una crisi emotiva che la porta a porsi mille domande.

L’incontro con Mastandrea sarà aperto a tutti gli spettatori in possesso del biglietto per quello spettacolo. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.postmodernissimo.com.

RIDE di Valerio Mastandrea
DRAMMATICO / DURATA 95 MIN / ITALIA, 2018

Una domenica di maggio, a casa di Carolina si contano le ore. Il lunedì successivo bisognerà aderire pubblicamente alla commozione collettiva che ha travolto una piccola comunità sul mare, a pochi chilometri dalla Capitale. Se n’è andato Mauro Secondari, un giovane operaio caduto nella fabbrica in cui, da quelle parti, hanno transitato almeno tre generazioni. E da quando è successo Carolina, la sua compagna, è rimasta sola, con un figlio di dieci anni, e con una fatica immensa a sprofondare nella disperazione per la perdita dell’amore della sua vita. Perché non riesce a piangere? Perché non impazzisce dal dolore? Sono passati sette giorni ormai e per lei sembra non essere cambiato nulla. Nonostante gli sforzi, non riesce ad afferrare quello strazio giusto, sacrosanto e necessario a farla sentire una persona normale. Manca un giorno solo al funerale e tutti si aspetteranno una giovane vedova devastata. Carolina non può e non deve deludere nessuno, soprattutto se stessa.

 

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