“Mentre il generale Francesco Paolo Figliuolo ha annunciato a reti unificate la imminente vaccinazione degli ultra 50enni, siamo costretti a far notare che a Perugia, non sono ancora nemmeno in programma, in molti casi, le vaccinazioni degli ultra 70enni, per non parlare poi dei 60enni”. Lo affermano in una nota Mario Bravi, segretario generale dello Spi Cgil di Perugia, e Luciano Campani, segretario della Lega Spi Cgil di Perugia-Corciano-Torgiano.
Nel distretto sanitario di Perugia, che comprende anche i comuni di Corciano e di Deruta e che sfiora complessivamente i 200mila abitanti, secondo i dati ufficiali relativi al 6 maggio, discreta è la situazione degli ultra 80enni. Su un totale di 17.812 persone in questa fascia d’età - riferisce lo Spi Cgil - hanno infatti ricevuto almeno una dose 12.275, ma resta ancora da completare un lavoro che riguarda migliaia di persone. Pesante e molto critica è invece la situazione relativa alla fascia 70-79 anni: “Infatti – affermano Bravi e Campani - su un totale di 20.381 persone presenti in questa fascia d’età, hanno completato il ciclo solo in 2.183 (meno del 10%) e 8.873 settantenni hanno ricevuto una dose (ovvero il 43% del totale, quota consistentemente più bassa della media nazionale che è pari al 54%)”.
“Pertanto – continuano i sindacalisti dello Spi Cgil - invitiamo la Regione a superare i rilevanti ritardi accumulati, per evitare che una ripresa eventuale dei contagi nella fasce giovanili, ipotesi da scongiurare, colpisca un'altra volta i tanti anziani ancora non coperti dal vaccino. È tempo di passare dalla propaganda ai fati concreti”.

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