di Alfonso Gianni

Fabrizio Barca commenta via twitter le vicende americane dicendo: "Attenzione è un segnale per tutte le democrazie. A quale risentimento arriva un popolo colpito da enormi diseguaglianze, che non crede più che esista un'alternativa?" Apriti cielo! Le accuse di giustificare l'assalto a Capitol Hill fiondano. Come al solito si distinguono i pessimi renziani che come si sa di democrazia se ne intendono. In realtà Barca ha commesso certamente due errori: il primo è quello di usare twitter per un ragionamento che è necessariamente complesso e non può essere confinato in poche parole. Il secondo di chiamare popolo qualche squadra di fascisti made in Usa. Ma se allarghiamo lo sguardo ai 74 milioni che hanno votato per Trump si vede che sono errori veniali. In fondo Marc Lazar ha detto la stessa cosa "Un avvertimento per le democrazie" ma nessuno gli ha dato addosso. Se non ci si pone il problema del perché Trump, pur perdendo nettamente le elezioni, ha ricevuto quella montagna di voti è impossibile combattere il fenomeno che rappresenta. Negli Usa, ma non solo lì, chi sta nei piani bassi della scala sociale e non vede la luce di un'alternativa in fondo al tunnel è portato alle peggiori avventure. Bisogna rimuovere le cause economico-sociali dell'allargarsi della forbice della diseguaglianza. Questo vale per i democratici americani come per quelli europei o del resto del mondo. Gli Usa non sono più un modello di democrazia? Certo ma da molto tempo, non solo per l'assalto al palazzo del potere. Perché ha ragione Sandro Portelli, quando scrive sul Manifesto di oggi: "il cuore della democrazia è il conflitto e la democrazia non consiste nell'azzerarlo ma nel fare in modo che possa avvenire senza spararsi addosso". Hic Rhodus...

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