Università Terni-Marini:"Lo Statuto non può ignorare il radicamento dell'Ateneo"
PERUGIA - "Pur nella rigorosa autonomia che la legge riconosce alle università italiane, anche in tema di modifiche statutarie imposte dalla riforma Gelmini (legge 240 del 2010) ritengo che la Regione, il Consiglio regionale e gli enti locali umbri possano aprire un dibattito sulle scelte della dirigenza dell'Università, invitandola a tenere conto di come l'Ateneo si sia radicato nel territorio regionale ed abbia consolidato rapporti di reciproca collaborazione e di impegni finanziari con gli enti locali umbri". Lo ha detto a Palazzo Cesaroni la presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini in una comunicazione all'Aula nella quale ha sottolineato in particolare le giuste preoccupazioni della città di Terni e delle sue istituzioni, rispetto alle ipotesi di modifica dello statuto dell'Ateneo.
La Marini che ha salutato i rappresentanti delle istituzioni ternane, intervenuti ai lavori dell'Aula proprio per evidenziare i timori sul futuro del Polo didattico e scientifico di Terni, ha detto di essere già intervenuta su questo tema nei confronti del Rettore e di volerlo fare di nuovo con il supporto del Consiglio regionale e delle istituzioni locali.
“Fino ad oggi - ha osservato Marini - c'è stata ampia collaborazione e un conseguente impegno di risorse equamente distribuite fra enti locali ed Università. Si tratta dunque di valutare il riconoscimento formale nello statuto dell'Ateneo della attuale organizzazione del Polo ternano, frutto di un accordo nazionale confermato appena un anno fa. E' infatti importante capire – ha aggiunto - le reali potenzialità di crescita dei dipartimenti e dello stesso Polo ternano e ricordare che fra Regione, Aziende sanitarie e Università c'è una pre-intesa che prevede la prossima apertura a Terni della Facoltà di medicina.
E' perciò doveroso, ha aggiunto, confermare le sedi universitarie di Terni e i poli decentrati, senza prefigurare organizzazioni future, per ora non previste nella bozza di statuito ma rimesso ai successivi regolamenti di ateneo.
Dopo aver ribadito l'intenzione di confermare al Rettore, con il supporto dell'intero Consiglio regionale, valutazioni e suggerimenti giù fatti nei giorni scorsi, la presidente Marini ha così concluso. “Se è giusto perseguire parametri più rigorosi e selettivi sul fronte della spesa sostenuta dagli atenei, spiace che obiettivi di questo genere possano generare atteggiamenti fortemente precauzionali”.
Subito dopo la comunicazione il presidente del Consiglio Eros Brega ha incontrato i rappresentanti del Comune di Terni insieme ai capigruppo di Palazzo Cesaroni.
A nome di tutti i gruppi politici dell'Assemblea ternana e dell'assessore comunale all'Università, Sandro Piermatti, il presidente del Consiglio comunale ternano, Giorgio Finocchio ha posto il problema della Salvaguardia e sviluppo del polo universitario di Terni, ribadendo l'importanza del mantenimento del decentramento universitario per la stessa economia del territorio ternano.
“I risultati raggiunti negli ultimi dieci anni – ha detto – sono oggettivamente positivi da ogni punto di vista. Oggi, il Polo ternano può contare sul 20 per cento del monte iscritti all'Università di Perugia. Chiediamo che la presenza dell'Università a Terni venga riconosciuta all'interno dello Statuto. Il nostro territorio può e deve contribuire allo sviluppo complessivo dell'Università”.
Al termine del breve incontro Il presidente Eros Brega ha assicurato la massima considerazione della vicenda da parte dell'Assemblea regionale, anticipando ai rappresentanti istituzionali presenti la volontà di fissare un ulteriore incontro a Palazzo Cesaroni, per valutare in modo ancor più approfondito l'intera vicenda.
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