Unione Inquilini: "Fermiamo la valanga degli sfratti"
"Secondo i primi dati ufficiali forniti dal Ministero dell'Interno, (sul sito www.unioneinquilini.it i dati nazionali e suddivisi per sfratto e per provincia) ancora largamente incompleti e quindi destinati a crescere, riguardo all'andamento degli sfratti in Italia nel 2010, emergono dati sconvolgenti che confermano la denuncia che da anni viene avanzata dall'Unione Inquilini, dai sindacati e dalle associazioni del volontariato.
Nel 2010 sono state conteggiate (ripetiamo, con dati ancora incompleti) 65.500 nuove sentenze di sfratto (+ 6,51%) rispetto al 2009, di cui 56.150 (+ 10%) per morosità. Ormai, la morosità copre oltre l'86% delle sentenze di sfratto. Le richieste di esecuzione con la forza pubblica (che si riferiscono a sentenze già emesse negli anni precedenti) sono state solo nel 2010 ben 110.000.
Ricordiamo che questi dati, essendo riferiti al 2010, ancora non registrano le conseguenze disastrose che avranno i tagli effettuati dal governo con la manovra economica che ha falcidiato il contributo sociale all'affitto delle famiglie più povere, riducendo gli stanziamenti dell'85% .
La crescita degli sfratti dal 2008 è costante: da circa 50.000 si è passati nel 2009 a circa 60.000. Nel 2010 siamo giunti ad almeno 65.500 (ma sono incompleti i dati di molte città, tra cui Roma, Napoli, Venezia, Bari, particolarmente significative per la quantità degli sfratti emessi). La morosità, ugualmente è passata dai circa 40.000 casi nel 2008, agli oltre 50.000 nel 2009, ai 56.150 dei dati non definitivi del 2010. In tre anni ci sono stati quasi 180.000 nuovi sfratti, di cui quasi 110.000 per morosità.
Si tratta per la grandissima parte di morosità incolpevole, derivante dalla peggiore crisi economica dal dopoguerra e dalla condizione drammatica dell'occupazione. Ma il peggio arriverà con l'abbattimento dei sussidi sociali che impedirà ai comuni di continuare a dare il contributo affitto alle 300 mila famiglie che lo hanno ricevuto fino a ieri. Senza iniziative adeguate di contrasto, calcoliamo 250.000 nuovi sfratti nei prossimi 3 anni, di cui 220.000 per morosità incolpevole. Intanto il governo, continua a parlare a vanvera di social housing, senza che in due anni di annunci sia seguita una sola opera e a varare piani casa che sono in sostanza provvedimenti di deregolamentazione urbanistica che non riguardano minimamente chi la casa non ce l'ha oppure è in difficoltà a pagare gli affitti di mercato e ci sono 650.000 famiglie che avrebbero diritto a una casa popolare ma che rimangono senza una risposta.
Serve una sospensione immediata dell'esecuzione degli sfratti per tutte le famiglie con redditi bassi e in cui si è verificato un licenziamento o la messa in cassa integrazione, compresa la morosità incolpevole e serve uno stanziamento straordinario per ripristinare un fondo sociale per gli affitti adeguato alle esigenze delle famiglie in difficoltà. Serve un piano straordinario per alloggi popolari, a cominciare dalla sospensione dei piani di vendita degli alloggi pubblici e al reperimento di aree e immobili pubblici liberi o in dismissione da poter riconvertire in case popolari per dare risposte immediate a questa drammatica questione sociale.
Il governo ha trovato oltre 1 miliardo e mezzo di euro per far pagare di meno la rendita immobiliare attraverso la cedolare secca (un provvedimento iniquo e dannoso), può reperire almeno la metà di quello stanziamento per avviare una nuova politica sociale per la casa!".
Fonte: controlacrisi.org
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