BOLOGNA - Nove miliardi in tre anni, a disposizione per 'ossigenare' l'economia reale, cioe' per sostenere le imprese di Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Marche e accompagnare 3.500 aziende verso l'internazionalizzazione. Questi gli obiettivi di Unicredit, che ha presentato a Bologna la declinazione territoriale per l'area Centro Nord - che comprende, appunto, le quattro regioni - di 'Unicredit per l'Italia', piano nazionale lanciato il 14 marzo.

Dopo l'aumento di capitale del Gruppo “che rende Unicredit una delle banche più solide in Europa - ha detto Gabriele Piccini, Country Chairman Italia dell'istituto - con coscienza e assoluta attenzione vogliamo dare una spinta forte alla parte buona del paese, quella capace di rilanciare il territorio”.

Parte dei fondi, 1,7 miliardi, ha spiegato Luca Lorenzi, responsabile di Territorio Centro Nord, sono destinati al rafforzamento patrimoniale delle imprese, attraverso prodotti che ne facilitino la ricapitalizzazione.

Per il finanziamento e l'ottimizzazione del capitale circolante sono previsti 4,6 miliardi, con un piano specifico che fa leva su Unicredit factoring, per accelerare lo smobilizzo dei crediti verso la pubblica amministrazione. L'attenzione alla crescita è collegata al supporto diretto all'innovazione, finanziato con 2,7 miliardi.

Sono programmati, inoltre, laboratori territoriali per promuovere distretti con vocazione all'innovazione: ad esempio il wellness in Romagna, il turismo per l'Adriatico e il Tirreno, l'agroalimentare e le ceramiche.

Il percorso di internazionalizzazione di 3.500 imprese – è stato spiegato - passa per un piano di orientamento e formazione per imprenditori che si aprono all'export. Così come la ricerca di clienti in altri paesi sarà facilitata dall'accesso alla rete di relazioni internazionali di Unicredit. Inoltre è pronta una nuova rete con 18 centri estero decentrati, collegati con 22 desk internazionali attivi nelle banche commerciali del Gruppo e 28 tra filiali e uffici di rappresentanza oltre confine.
 

Condividi