PERUGIA - Quale futuro la Regione Umbria vuole per i lavoratori e le lavoratrici di Umbria Salute? Cgil Cisl Uil evidenziano la preoccupazione per la riorganizzazione in atto in azienda e in particolare per i 180 precari i cui contratti andranno in scadenza tra qualche mese. Lavoratori e lavoratrici che durante l’emergenza Covid19 hanno garantito la presenza e hanno dato il loro contributo nella gestione di migliaia di pratiche e prenotazioni presso i Cup. Ad oggi nonostante le varie richieste fatte dobbiamo registrare l’indisponibilità da parte della Regione di cominciare un percorso di confronto con i rappresentanti dei lavoratori per gestire la ripresa e il proseguo delle prestazioni sanitarie pubbliche al cittadino, e di tutte le attività amministrative legate alla sanità che vengono garantite attraverso il lavoro quotidiano dei dipendenti di Umbria Salute . In questi mesi si è parlato molto degli addetti alla sanità, e si sono spese parole di ammirazione per questi operatori, adesso è il momento di dare risposte a tutti quei lavoratori a cui è stato chiesto collaborazione e responsabilità. In poche settimane sono state prese delle decisioni relative alla salute pubblica e di conseguenza al lavoro degli addetti della Umbria Salute, come ad esempio la riapertura delle prestazioni, oppure la chiusura di alcuni punti Cup come quelli della Usl Umbria 1, senza nessuna comunicazione e confronto pensando che le riorganizzazoni possano essere fatte senza ascoltare i lavoratori che dovrebbero essere gli attori delle riforme.

La sanità è dei cittadini e dei lavoratori che contribuiscono a mandarla avanti è per questo che martedì 7 luglio saremo in Piazza Italia a Perugia con tutti i lavoratori della sanità pubblica per dimostrare alla Regione che il sistema sanitario regionale e tutti quelli che ci operano non sono uno strumento in mano di qualcuno e che per farla funzionare serve il contributo di tutti.

I tempi sono ormai stretti, alla gran parte dei lavoratori somministrati scade il contratto il 30-11-2020, le prestazioni sanitarie stanno ripartendo molto lentamente e c’è grande confusione sulle modalità di gestione e prenotazione delle stesse, i lavoratori della Umbria Salute svolgono da anni attività che si equivalgono a quelle dei dipendenti pubblici o che erano prima in capo a loro, sono diventati parte integrante del sistema sanitario pubblico e non meritano di essere ignorati.

Nel caso la Regione prosegua nel suo atteggiamento di non considerazione delle istanze dei lavoratori proseguiremo con tutti gli strumenti sindacali in nostro potere fino a quando non si saranno ristabilite le condizioni minime per un corretto confronto

 

 

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