In Umbria risparmiatori “truffati” denunciano dipendenti banche “malandrine"
PERUGIA - Purtroppo siamo stati facili profeti quando alcune settimane fa lanciavamo un appello per un generale senso di responsabilità legato ai fatti delle banche oggetto del provvedimento di risoluzione – Banca Etruria, Banca Marche, C.R. Chieti e C.R. Ferrara - varato un paio di mesi fa dal Governo.
Apprendiamo in queste ore che alcuni dipendenti delle filiali umbre delle banche in questione stanno ricevendo denunce, dirette e personali, da parte di risparmiatori coinvolti nel collocamento delle obbligazioni subordinate emesse dagli Istituti di credito andati in default.
La UILCA UMBRIA non discute il diritto da parte di chicchessia di tutelarsi nelle forme e nelle modalità ritenute più opportune, compresa quella parte di clientela che ritiene di aver subito un torto o un danno nella recente vicenda delle crisi bancarie.
Meno chiara e convincente ci sembra la posizione della Giunta Regionale dell’Umbria che negli scorsi giorni, su proposta della Presidente Catiuscia Marini, ha annunciato lo stanziamento di un “congruo” Fondo, non già per integrare il risarcimento della clientela danneggiata, ma, udite udite ! per sostenere azioni legali, che come vediamo oggi, iniziano a colpire anche i lavoratori.
Si ricordi, la Presidente Catiuscia Marini, che i bancari sono dei lavoratori dipendenti, che agiscono sulla base di direttive impartite dalla propria Azienda di appartenenza, e che non possono essere il capro espiatorio di politiche commerciali molto discutibili ed aggressive, da sempre denunciate in tutte le sedi sia dal sindacato dei bancari della UILCA, nel silenzio generale di tutti, Istituzioni comprese.
La UILCA UMBRIA, sindacato confederale dei bancari e dei cittadini, respinge pertanto ogni tentativo di criminalizzazione della categoria dei bancari e ricorda a Catiuscia Marini di essere la presidente di tutti gli umbri, compresi i lavoratori delle banche di questa regione e, ricordiamo altresì, che la scelta della costituzione del Fondo, lungi dall’andare nella direzione di responsabilità da noi auspicata, punta demagogicamente ad attizzare ulteriormente il fuoco della polemica e della divisione, a fronte di una situazione di per sé già sufficientemente incandescente a livello di sicurezza sociale, senza portare un contributo realmente istituzionale di sostegno al territorio ed al suo fondamentale tessuto creditizio.
Perché, invece, la Presidente non si attiva presso la Commissione Regionale dell’Abi , sindacato dei banchieri e non dimostra in quella sede la sua volontà di difesa della comunità sociale locale, dei risparmiatori e dei lavoratori tutti ?
Ricordiamo infine – per l’ennesima volta e anche alla luce del salto di qualità che la vicenda sta assumendo - la necessità che i parlamentari umbri ( sin qui completamente latitanti sulla vicenda) e il governo regionale si attivino con autorevolezza presso le banche in questione e le obblighino all’assunzione integrale di tutti gli oneri conseguenti alla tutela, anche legale, del personale dipendente.
Luciano Marini
Segretario Generale UILCA UMBRIA
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