di Catiuscia Marini.

In Umbria ci sono circa 80.000 cosiddetti “fragili”, persone che a causa di malattie e/o disabilità sono esposte con maggiore intensità ai rischi più gravi prodotti dalla pandemia . Credo che queste persone dovrebbero rientrare con la massima urgenza nelle priorità di vaccinazione . Francamente considero intollerabile che invece diverse caste professionali, non esposte ad alcun maggiore rischio rispetto al resto della popolazione, siano messe in posizione privilegiata nella vaccinazione scavalcando interamente i criteri anagrafici e di fragilità.... Possiamo ripristinare le regole democratiche a quelle della società castale?
 

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