FOLIGNO - Si è discusso della delicata questione relativa ai lavoratori precari ex legge 61 (terremoto) dei Comuni di Valtopina, Nocera, Vallo di Nera, Monte Santa Maria in Tiberina, nell’incontro che si è tenuto martedì, tra le tre principali sigle sindacali, Cgil, Cisl e Uil della Provincia di Perugia, presso la Camera del Lavoro di Foligno. Un tavolo operativo, dal quale è uscita una serie di proposte e richieste per cercare di risolvere una questione annosa, che riguarda un gruppo di 32 lavoratori, quasi tutti della fascia appenninica, che operano presso questi enti da 20 anni, senza essere mai stati inquadrati con un contratto a tempo indeterminato.

Dall’incontro emergono intanto alcune richieste specifiche. “Chiediamo – spiegano i sindacati - che i Comuni interessati rivedano le date di fine contratto, per i lavoratori in oggetto, attualmente fissate al 15 e al 18 marzo. A ciò si aggiunge, da parte nostra, la richiesta, in questo caso a Governo e Regione, di predisporre atti legislativi che permettano il superamento della condizione di precariato. È infatti necessaria una norma che garantisca la stabilizzazione di figure professionali che sono ormai da 20 anni impiegate dai rispettivi enti. Ma le nostre richieste e proposte, nei confronti degli stessi Comuni – aggiungono i sindacati - sono legate anche alla necessità di portare a termine l’iter burocratico relativo alle pratiche post-sisma, per quello che riguarda le politiche abitative e la predisposizione delle risorse economiche”.

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