Umbria Mobilità. Sindacati indicono lo sciopero di 4 ore per venerdì 18 novembre
Nella mattinata dello scorso mercoledì 26 ottobre si è tenuto l’incontro tra la direzione di Umbria Tpl e Mobilità e le Organizzazioni Sindacali.
Purtroppo, non si è riscontrato nessun passo in avanti rispetto alla posizione già espressa dai vertici aziendali in occasione dell’incontro svoltosi in prefettura giovedì 6 ottobre.
Nello specifico, l’azienda ha riproposto la seguente posizione:
• congelamento, a causa dei tagli operati dal governo, della trattativa relativa all’omogeneizzazione dei trattamenti economici del personale;
• apertura di un tavolo di confronto con le RSU delle 4 ex aziende per verificare le eventuali violazioni di accordi sindacali in essere, ma senza il preventivo ritiro degli atti unilaterali compiuti;
• consegna del piano industriale entro la fine del mese di novembre.
Il permanere di questa situazione non può che rafforzare le motivazioni che hanno portato le organizzazioni sindacali a proclamare le azioni di lotta sindacale.
E’ del tutto evidente che si è ulteriormente palesata la totale inadeguatezza sia degli amministratori che del gruppo dirigenziale che governa l’azienda e, pertanto, si chiede che chi di dovere faccia le opportune considerazioni traendo le conclusioni del caso.
Infatti, se da un lato l’azienda ha richiamato le organizzazioni sindacali al senso di responsabilità rispetto alla situazione devastante generata dai tagli, nonché alla possibile crisi di liquidità legata ad alcune problematiche ereditate dalle ex aziende, dall’altra la stessa continua ad attuare una politica gestionale a giudizio delle stesse organizzazioni sindacali “dissennata” e “non coerente”, garantendo contratti di collaborazione e/o consulenza, lautamente retribuiti a personale proveniente sia dall'esterno che dall'interno dell'azienda, oppure commissionando ad una ditta esterna la stesura del piano industriale, come se nelle quattro ex aziende non fosse possibile individuare professionalità all’altezza della situazione; evidentemente gli esuberi denunciati dall’azienda riguardano esclusivamente i profili professionali medio-bassi.
A tale proposito i sindacati chiedono con forza che vengano resi pubblici i costi del consiglio di amministrazione, dei dirigenti e di tutti i contratti di consulenze e/o collaborazioni in essere.
Inoltre, aldilà di una generica disponibilità a riaprire il confronto sulla questione relativa all’organizzazione del lavoro, permangono gli atti unilaterali perpetrati dall’azienda e, anzi, se ne registrano di nuovi in questo ultimo periodo; atti che, si ricorda, violano sia gli accordi sindacali sottoscritti a suo tempo con le 4 ex aziende che, in alcuni casi, la normativa contrattuale e di legge vigente.
Le organizzazioni sindacali rivendicano il diritto a potersi confrontare su tutti gli aspetti legati all’organizzazione del lavoro e, più in generale, al processo di integrazione delle 4 ex aziende; in ballo c’è il futuro di un’azienda che costituisce patrimonio della collettività e di coloro che ci lavorano.
E’ per questo motivo che le Organizzazioni Sindacali confermano lo sciopero di 4 ore già proclamato che, a causa della vicinanza con uno sciopero proclamato da altra sigla sindacale, è stato differito al prossimo venerdì 18 novembre 2011 con le medesime modalità.
Inoltre, i sindacati valuteranno le opportune ulteriori azioni di lotta sindacale da intraprendere.
Infine, le organizzazioni sindacali procederanno con le opportune azioni di sensibilizzazione sia dell’opinione pubblica che delle forze politiche ai vari livelli, richiedendo incontri specifici per spiegare le vere ragioni dello sciopero, legate all’inaccettabile modalità di gestione dell’azienda.
A tale proposito, sono inaccettabili le semplificazioni fatte da alcuni politici secondo le quali bisognerebbe scioperare contro i tagli del governo; è opportuno precisare che contro tali tagli le organizzazioni sindacali hanno già scioperato ripetutamente, e sono pronte a scioperare nuovamente.
Le Segreterie Regionali
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