“Il presidente e i componenti del consiglio di amministrazione di Umbria mobilità dovrebbero avere il pudore di rassegnare le dimissioni e gli esecutivi di Regione e Provincia e dei Comuni di Perugia, Terni e Spoleto dovrebbero riconoscere i propri errori”. Lo chiedono, alla luce delle difficoltà che l'azienda di trasporto pubblico sta vivendo, i consiglieri regionali del Popolo della libertà Massimo Monni e Andrea Lignani Marchesani, dicendosi “fermamente convinti che l’era di manager pensionati, cui si concedono contratti per diverse centinaia di migliaia di euro, debba terminare, soprattutto alla luce dei risultati fallimentari emersi. Ma è di tutta evidenza – aggiungono - che le responsabilità vadano in capo anche a coloro che questi contratti hanno voluto e stipulato. In altre parole, la politica ha precise responsabilità, a cominciare da coloro che hanno una presenza interna ad Umbria Mobilità”.

Monni e Lignani evidenziano che “a niente di tutto ciò abbiamo assistito in questi giorni, se non ad un rimpallo di responsabilità e all’identificazione di capri espiatori. È proprio questo atteggiamento che produce l’antipolitica. Se la politica non ha responsabilità nella vicenda Umbria Mobilità, allora la politica non serve. Auspichiamo quindi nei prossimi giorni – concludono - un azzeramento del consiglio di amministrazione e l’identificazione di nuovi componenti, stavolta scelti non più su logiche politiche ma secondo parametri legati ad una contingenza emergenziale che deve vedere il coinvolgimento consapevole e responsabile di tutte le parti in gioco”.

Condividi