Anno nuovo, nuova edizione del festival e nuova veste per “Umbria Jazz: storie e musica, 50 anni di successi”, la Guida di Repubblica dedicata a una manifestazione che tra pochi giorni tornerà a Perugia dopo aver tagliato un traguardo importante, quello dei 50 anni di vita. La Guida si presenta tradotta in inglese e disponibile in digitale, con nuovi contenuti e la promessa di accompagnare il lettore in un viaggio nei luoghi della musica.

Una ricca intervista al fondatore di UJ Carlo Pagnotta apre la Guida: “Il jazz secondo me c'entra un po' con le nostre radici etrusche – afferma – ma concretamente l'idea di fondare una manifestazione dedicata al jazz in Umbria affonda le sue radici nel Jazz Club Perugia, fondato nel 1960 e del quale ero presidente. La mia esperienza di appassionato di jazz era iniziata ovviamente ancor prima, alla fine degli anni Quaranta, e nel 1955 entrai a far parte dell'Hot Club, fondato in città con Adriano Mazzoletti. Con questo gruppo di amici organizzavamo eventi legati al jazz, e nei primi anni Settanta proponemmo alla Regione di organizzare il primo Umbria Jazz. Fu il primo passo di un percorso che negli anni successivi ci avrebbe visti affrontare diverse sfide”.

Nel volume decine di protagonisti del jazz italiano e internazionale aprono lo scrigno dei loro ricordi. Nel volume si scoprono così i racconti di Gino Paoli,Rhiannon Giddens, Stefano Bollani, Dee Dee Bridgewater, Stewart Copeland, Linda May Han Oh,Fabrizio Bosso, Chiara Civello, Enrico Rava,Rita Marcotulli, Christian McBride, Emmet Cohen,Flavio Boltro, Danilo Rea, Miles Evans, Fred Hersch, Paolo Conte, Melody Gardot, Mark Lettieri, Stefano Di Battista e Francesco Cafiso, solo per citare alcuni degli oltre 40 protagonisti del festival intervistati nel volume. Vengono ripercorsi i momenti indimenticabili delle 45 passate edizioni, così come tratteggiati i punti di forza di quella che sta per iniziare.

Volto dopo volto si incontrano aneddoti legati alla musica e al festival, ma anche le bellezze dei luoghi che la manifestazione ha toccato in regione nell'arco della sua lunga vita. Quei luoghi, a partire da Perugia, vengono allora raccontati con tutte le loro bellezze e tutte le loro bontà, i loro tesori da visitare e i loro sapori da provare, con ricche sezioni dedicate all'artigianato, alle tavole imperdibili, agli indirizzi dove trovare golosi souvenir da portare a casa.

Perugia, appunto, ma anche Orvieto, che nello scorso inverno è stata teatro di un altro anniversario per UJ: i trent'anni di Umbria Jazz Winter. Ed ecco Terni, che con Villalago ospitò la prima edizione di UJ e che oggi accoglie a settembre l'Umbria Jazz Weekend. Non mancano i consigli per lo shopping di qualità in tutte le aree della regione toccate dal festival.

"Una straordinaria invenzione di Carlo Pagnotta che nel 1973 creò questa inimitabile rassegna musicale, facendola diventare la più importante del mondo”, scrive nella sua introduzione il direttore delle Guide di Repubblica Giuseppe Cerasa: “Quei giorni di Umbria Jazz erano, e sono, una occasione per rivedersi, per ascoltare ottima musica, per girare per le vie del centro e dei borghi, per sedersi al desco di tavole del gusto di sicura solidità e tradizione, per sperimentare la indiscussa capacità di accoglienza umbra, per portare a casa ricordi e cimeli di una vacanza imperdibile. Il rito non è cambiato, semmai si è consolidato e rafforzato. E l'Umbria è sempre lì ad aspettarvi, con i suoi gioielli, con la sua capacità di accoglienza, col suo fascino, col suo gusto, con le note travolgenti di Umbria jazz. Oggi come 51 anni fa".

Condividi