L'aumento, in Umbria e in Italia, della Cassa Integrazione nel periodo gennaio-maggio 2019 è certificato dai dati forniti dall'Osservatorio dell'INPS.
In Italia l'aumento è stato pari all'11,42%, equivalente a 116 milioni di ore lavorative;in Umbria l'aumento è molto più marcato, +21,32%, per un totale di 2.588.837 ore lavorative. Un dato negativo in Umbria confermato dall'aumento delle domande di disoccupazione (NASPI) che nel periodo gennaio-aprile 2019 si attestano a ben 7245.
Il rapporto Cassa Integrazione e crisi aziendali è diretto ed in molti casi significa l'anticamera dello spettro del licenziamento.
In Umbria, come in Italia, siamo difronte ad un peggioramento del ciclo economico e delle attività industriali, c'è un grave deficit di crescita e cala la produzione industriale.
Un dato molto negativo, che non può che interrogare sulle scelte di politica economica fatte e sulle 'non scelte di politica industriale' compiute a livello nazionale dal M5S e dalla Lega e in Umbria dal PD.
E' evidente che è necessaria una svolta radicale, basata,innanzitutto, sul rilancio degli investimenti pubblici e la valorizzazione del lavoro, affinchè l'Umbria esca da un grave declino, che putroppo sembra perdurare aldilà delle sparate propagandistiche.
Occorre riprendere l'iniziativa sociale e politica, per pretendere nella nostra regione una politica economica e sociale che favorisca la crescita, la salvaguardia e il ripristino del diritti del lavoro,la compatibilità con l'ambiente e,quindi, alternativa alle politiche liberiste e di austerità.
Perugia, 25 giugno 2019
STEFANO VINTI

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