Umbria Acque - Esclusa l'alta Umbria dall'amministrazione
PERUGIA - Hanno prevalso le logiche partitocratiche e le prove muscolari dei singoli rispetto al buon senso. L'Assemblea di Umbra Acque ha sostituito il consigliere dimissionario premiando ancora una volta il territorio perugino e non tenendo in minima considerazione le legittime richieste dell'Alta Umbria.
Già in precedenza la strategicità dell'intero Alto Chiascio in materia di acque e della particolarità del momento per quanto concerne la gestione di un servizio fondamentale come l'acqua con un'insofferenza profonda nei confronti di Umbra acque erano state opportunamente rimarcate; sarebbe stato evidentemente opportuno rinunciare al manuale Cencelli della spartizione e venire incontro alle esigenze dei territori. Ancora una volta si è invece assistito alla proposta calata dall'alto del sindaco di Perugia, con l'acquiescenza dell'Alto Tevere e una timida protesta sostanziatasi in un voto di astensione da parte del Comune di Gubbio”. E’ il giudizio del consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Pdl) sulle vicende che riguardano la società Umbra Acque.
“Alto Tevere ed Alto Chiascio – secondo Lignani - hanno mancato con le proprie amministrazioni un appuntamento fondamentale perché avevano il dovere di presentarsi con una proposta unitaria che sancisse l'irreversibile percorso comune dei due comprensori ma, a prescindere dalle guerre di campanile e dall'irragionevole volontà egemonica del sindaco perugino, è comunque necessario, in un momento di rischio per la tenuta della coesione sociale, una maggiore collaborazione tra territori ed istituzioni, basato sul reciproco rispetto”.
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