Umbria – Lo spettro del “cappotto istituzionale” allarma il Pd
Di Ciuenlai – E’ inutile ripetere la famosa frase “io ve l’avevo detto” . Perché a Perugia e contado, che I due candidati alle Presidenze dell’ex centrosinistra e del Pd (Bianconi per l’apicale e Fora per la Vice) fossero di destra, salvo l’on. Sereni (che è giustificata perché vive a Roma ed è originaria di Foligno), lo sapevano tutti , compresi muri e gatti. E non c’era bisogno di scomodare cabale , palle di vetro o maghi di sorta per immaginare, che finita la storia, perdenti o vincenti, i due si sarebbero rincamminati sulla via di casa.
Adesso , appare chiaro come il Pd si sia “cucinato” con le sue mani e che la sconfitta sta andando oltre i disastrosi esiti delle urne. La dichiarazione di Bianconi di puntare alla Vice Presidenza del Consiglio Regionale mette i democratici di fronte ad un bivio. Accettare questa specie di ricatto per non far vedere il macroscopico errore commesso ed appoggiare la richiesta, rassegnandosi a non avere alcun incarico istituzionale in questa legislatura, o mettere in campo la Meloni e “buttare la vita a rischio”.
Circolano con insistenza voci secondo le quali, per la serie “non faremo prigionieri”, il centrodestra, qualora fosse presentato il nome della Meloni, e qualora Bianconi insistesse sulla sua candidatura, potrebbe dividere i suoi voti permettendo l’elezione del rivale dell’opposizione alla Vicepresidenza. Eh La Meloni? Resta sempre da ricoprire un posto da segretario. Dice che su quello la Tesei e la Lega non farebbero storie. Se tanto mi da tanto, una simile ipotesi, se si realizzasse, potrebbe preludere anche ad una sistemazione di Fora come Presidente di Commissione, magari di quella riservata all’opposizione. A questo punto, al Pd non rimane che pronunciare la fatidica frase “Mi rimetto alla clemenza della corte”. Dunque, vada come vada, il conto di scelte politicamente cervellotiche e prive di buon senso, potrebbe essere ancora più salato del previsto.
P.s. I NUMERI IN CONSIGLIO – I numeri per una operazione del genere ci sono. Con 8 voti il Centrodestra elegge il suo vicepresidente e può dirottare i restanti 5 voti su Bianconi che con 7 preferenze è irraggiungibile per la Meloni che si fermerebbe a quota 6, ammesso e non concesso che i 5 stelle decidessero di appoggiarla.
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