Di Ciuenlai - I “sentiment” (in italiano le previsioni) legati alle amministrative di primavera in Umbria dovrebbero confermare la situazione attuale.  Nei comuni “di peso,” ognuno terrà “il suo”. Todi e Deruta sembrano destinati a restare al centrodestra e Narni a rimanere “l’oasi di Giarabub” del  Pd ternano.

Se finisse così, non sarebbe una buona notizia per chi, come il Partito Democratico, ha l’assoluta  necessità di continui segnali di inversione di tendenza, per spezzare l’egemonia della destra nella regione. Questo non vuol dire però che si stia vivendo un periodo di calma piatta. Primo dato :  Mentre il Centrodestra sembra  abbastanza unito nelle scelte , il cosiddetto “campo largo” fa una grande fatica a trovare una sua composizione definitiva. Continuano le defezioni. A Narni  Azione prova a ripetere il buon risultato ottenuto a Spoleto nella scorsa tornata elettorale e si presenta con un suo candidato. Ma non è una accezione.  

A Todi gli uomini di Giacomo Leonelli appoggiano il “Civico” Pizzichini, confermando che la linea rimane sempre quella ; “O noi o i 5 Stelle”. Anche i pochi segnali di “esistenza in vita” di Italia Viva sembrano seguire questa strada.  Ma le polemiche in quel lato della politica non finiscono qui ed, inevitabilmente, investono la scelta dei candidati. A Todi va in pista il solito civico Catterini Fabio della premiata scuderia Fora ex Presidente della Confcooperative, sostenuto da PD, Socialisti, Grillini e Civici. Ma i malumori sono tanti. I critici (e sono un bel po') dicono che è un personaggio sconosciuto e di poco appeal. E qualcosa di vero deve esserci in queste riflessioni visto che gli stessi vertici della coalizione parlano di ballottaggio con Antonino Ruggiano , come risultato “massimo” da raggiungere, dando la città già persa i partenza. Di più. Radio scarpa fa trapelare l’esistenza di un patto tra il “campo largo” e l’altro civico di area socialista, proveniente dal centrosinistra e con esperienze di alleanza con il centrodestra, per sostenere chi dei due si qualifica per un eventuale secondo turno.  “Ma non per vincere – dice la nostra gola profonda – ma per limitare i danni”.  

A Deruta è anche peggio. La tattica del PD, in questi mesi,  è stata quella di rompere il fronte avversario, per tentare di riprendere la città dopo lunghi anni di opposizione. In parte sembra esserci riuscito “con qualche imbarazzo” . Nella lista che appoggia la candidata sindaco Diosono  c’è un ex Consigliere Comunale della Lega e, dicono i maligni,  anche qualche altro personaggio proveniente dalla destra (si parla addirittura di ex simpatizzanti di Fratelli d’Italia). Ma il segretario regionale Bori non avrebbe fatto “ un buon lavoro” per non essere riuscito a portare a casa il “bersaglio grosso”. Parliamo dei socialisti in quota Rometti  ed in primis dell’attuale candidato sindaco del “nemico” Michele Toniaccini.

Insomma la segreteria, ancora una volta, è accusata di non aver avuto una parte attiva in queste scelte.  Salvo Narni, su candidati e liste dell’ex centrosinistra, veleggia il sospetto che ci sia , anche stavolta, la mano “pesante” dell’innominabile (la butto là; parlano di  Gianpiero Bocci ?) con l’ausilio, in quel di Todi, dell’ex Presidente della Regione Katiuscia Marini.  “Dalla riunione dei 30 saggi il partito – argomenta infervorato e a voce alta un dirigente di peso del Pd – è governato da personaggi che stanno “fuori le mura. E , in queste condizioni, è difficile produrre una svolta nell’orientamento degli elettori”.  Ma la cosa più triste è un’altra.

Continuano  i movimenti tra i due principali schieramenti confermando che ormai l’ opportunismo è giunto a livelli stratosferici.  Si passa da destra a ex sinistra con una facilità sconcertante. Ormai si è scoperto che  sotto le sigle di “indipendente” o meglio di  “civico” si può navigare in tutte le direzioni.  Con un unico faro da seguire : la convenienza politica.

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